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PD NELLA BUFERA | Principe all`attacco: «Inconcepibile la scelta di D`Attorre»

RENDE «Sono sempre stato e sono tuttora fermamente convinto che la scelta di definire il nostro movimento politico Partito democratico deve significare che, in un contesto di sintesi delle migliori…

Pubblicato il: 10/06/2012 – 18:25
PD NELLA BUFERA | Principe all`attacco: «Inconcepibile la scelta di D`Attorre»

RENDE «Sono sempre stato e sono tuttora fermamente convinto che la scelta di definire il nostro movimento politico Partito democratico deve significare che, in un contesto di sintesi delle migliori culture riformiste, è necessario promuovere il massimo confronto, utilizzando le regole statutarie e quelle più generali della democrazia». È quanto afferma in una nota Sandro Principe, capogruppo del Pd in consiglio regionale. Quanto sopra – prosegue Sandro Principe –  mi spinge ad essere fortemente critico verso la decisione del commissario, confortata dalla dirigenza romana, di bloccare le operazioni congressuali per la scelta, con il metodo delle primarie aperte, del segretario regionale del Partito democratico. Ritengo, infatti, incomprensibile ed inconcepibile impedire ad un partito democratico, mi scuso per il cacofonico gioco di parole, di utilizzare il metodo democratico per la scelta dei propri dirigenti. E così, suppongo che sarà necessario ricorrere a personalità in grado di esprimere pensieri alti per spiegare perché in Calabria le primarie aperte ai cittadini non sono praticabili se ci sono più candidati alla carica di segretario regionale, mentre sarà possibile esperirle quando si tratterà di scegliere, sempre tra più candidati, il più gradito per il ruolo di premier».
Principe è davvero nero e non fa nulla per nasconderlo: «Ma, di grazia, per un partito con le caratteristiche sopra evidenziate è scandaloso che ci sia un confronto tra più posizioni e, quindi, tra più candidati? Oppure tutto ciò avrebbe dovuto e potuto rappresentare la base su cui costruire un’idea di partito ed un progetto per il rilancio della Calabria, diverso da quello del centrodestra, che punti su un modello di sviluppo originale, basato sulle peculiarità e sui punti di forza della nostra regione che non possono che essere le università, la cultura ed i ceni culturali, la capacità di innovazione attraverso la ricerca, il turismo, l’agricoltura e l’agroalimentare? Elaborare, cioè, una seria piattaforma programmatica che, attraverso una crescita economica, possa dare speranza di occupazione ai nostri giovani; questione che rappresenta la vera tragedia della nostra terra. Naturalmente, chiamando lo Stato a fare la parte che gli compete, per esempio, in materia di infrastrutture, per rompere l’isolamento della Calabria, e di sicurezza, per attrarre investimenti nella nostra regione. È evidente – afferma ancora Sandro Principe – che la scelta del commissario e, quindi, la scelta dei responsabili romani, presta il fianco ad ogni tipo di interpretazione e di censure e rischia di far precipitare il Pd in una fase di difficile gestione, che sminuisce anche il ruolo di opposizione che il gruppo consiliare si sforza di portare avanti con dignità, con decoro, con cultura di governo e con proposte autenticamente alternative a quelle del centrodestra, così  come è avvenuto, ad esempio, per il Piano casa e l’edilizia sociale, e come sta avvenendo per la riforma dell’Arssa e dell’Afor ed in tante altre questione, che hanno rappresentato un momento di grande battaglia democratica all’interno del consiglio regionale».
Il capogruppo difende la scelta di puntare sulla candidatura a segretario di Mario Maiolo: «Non abbiamo nulla da rimproverarci. Abbiamo partecipato con passione alla fase di confronto unitario all’interno del partito che ha dato ottimi risultati nelle recenti consultazioni amministrative. Abbiamo apprezzato l’opera del commissario, nel momento in cui ha avviato le procedure congressuali, emanando regolamenti e stabilendo scadenze, ed, in ossequio a queste, abbiamo proposto una candidatura dignitosissima ed autorevole di un amico che si distingue per signorilità e competenza».

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