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Italcementi di Vibo: mobilitati operai, politica e sindacati

VIBO VALENTIA I lavoratori dello stabilimento Italcementi di Vibo Valentia Marina sono scesi in piazza, per protestare contro la ventilata ipotesi di chiusura dell`impianto, in occasione della mani…

Pubblicato il: 11/06/2012 – 16:56
Italcementi di Vibo: mobilitati operai, politica e sindacati

VIBO VALENTIA I lavoratori dello stabilimento Italcementi di Vibo Valentia Marina sono scesi in piazza, per protestare contro la ventilata ipotesi di chiusura dell`impianto, in occasione della manifestazione promossa da Rsu e sindacati. Gli 80 dipendenti dello stabilimento, dopo avere occupato simbolicamente la strada statale 522, hanno percorso in corteo le strade della frazione marinara di Vibo per poi tornare davanti alla sede dell`impianto. «Vogliamo sensibilizzare l`opinione pubblica – hanno detto gli operai – anche se i messaggi di solidarietà sono stati tanti». Per i lavoratori «l`incognita resta il sostegno della classe politica» mentre, a loro dire, dall`azienda non è arrivato altro che silenzio. Il senatore del Pdl Franco Bevilacqua, che ha partecipato alla manifestazione, ha auspicato che qualche novità possa giungere dall`incontro convocato per domani in prefettura al quale, ha riferito, potrebbe partecipare Fabrizio Pedetta, vicedirettore generale della Italcementi. Bevilacqua ha anche annunciato che in settimana parteciperà ad un incontro con il ministro ed il sottosegretario al Lavoro dopo il quale, a seconda delle risposte, investirà il ministero alle Attività produttive. Per il consigliere regionale Nazzareno Salerno è necessario «l`intervento del governo con una misura anti crisi o un provvedimento ad hoc».
«Una situazione grave e delicata che riguarda, considerando anche l`indotto, cinquecento lavoratori e coinvolge il destino di altrettante famiglie». Così il vice presidente dei deputati Udc, Mario Tassone, ha definito la situazione alla Italcementi, annunciando all`Aula un`interpellanza urgente al governo. «Chiediamo al governo – ha aggiunto – iniziative urgenti e concrete per il mantenimento dei livelli occupazionali e la tutela di un polo produttivo che, in 73 anni di attività, ha rappresentato una realtà fondamentale per lo sviluppo industriale dell`economia del territorio e della Calabria». Un consiglio comunale e provinciale congiunto sulla vertenza Italcementi è stato proposto dal presidente della Provincia, Francesco De Nisi, che oggi ha partecipato alla manifestazione di protesta indetta dai lavoratori. «Occorre mantenere alta l`attenzione – ha sostenuto – coinvolgendo tutti i rappresentanti istituzionali e della società civile presenti sul territorio. Su questa vicenda serve un impegno corale, una sinergia che vada al di là di ogni steccato ideologico e divisione politica. In quest`ottica, un`assemblea consiliare congiunta, aperta alla partecipazione dei cittadini e dei lavoratori coinvolti, può servire per focalizzare con precisione i termini della questione e offrire una sintesi che favorisca la ricerca di possibili soluzioni. Ottantadue sono i dipendenti dello stabilimento messi in mobilità, ma molti di più sono i lavoratori impegnati nelle ditte che orbitano intorno alla cementeria per la fornitura di manutenzione e servizi; un indotto che è stato quantificato in circa 400 posti di lavoro, oggi a rischio quanto quelli dei dipendenti interni».
Il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, ha sostenuto che «bisogna superare ogni condotta strategica usata nel passato e che spesso ha conosciuto gli effetti della delusione più amara. Vibo Valentia non può tollerare uno schiaffo così violento. La grave e inaudita vicenda Italcementi di Vibo Marina va affrontata con la responsabilità e la delicatezza che il caso richiede, ricorrendo all`utilizzo di tutti gli strumenti più “straordinari” per scongiurare l`applicazione degli assurdi provvedimenti assunti dal vertice dell`Italcementi Group. Ritengo che per poter sperare in un salvataggio dello stabilimento di Vibo Marina al propedeutico tavolo istituzionale e organizzativo con il prefetto di Vibo debba far seguito un tavolo col governo, a Roma, chiamando alla propria diretta responsabilità il ministro Corrado Passera».

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