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«Sui debiti di Occhiuto non c`eravamo inventati nulla»

COSENZA Il conflitto di interesse del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e i pignoramenti a suo carico (ri)entrano nel dibattito politico cittadino a più di un anno di distanza dalla campagna elet…

Pubblicato il: 12/06/2012 – 17:41
«Sui debiti di Occhiuto non c`eravamo inventati nulla»

COSENZA Il conflitto di interesse del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e i pignoramenti a suo carico (ri)entrano nel dibattito politico cittadino a più di un anno di distanza dalla campagna elettorale. Sono Aurelio Morrone (Verdi) ed Eugenio Barca (Pli) a porre la questione, partendo dai guai economici del primo cittadino: «Sul pignoramento dello stipendio, il sindaco osserva che non è in grado di pagare i suoi debiti perché non riesce a realizzare i suoi crediti. Secondo il metodo utilizzato dal Sindaco pluri-pignorato chiunque dichiari di avere un credito pari o superiore ai propri debiti sarebbe legittimato a non pagare, potrebbe comprare il giornale, o un`auto o un immobile o andare al ristorante o fare qualsiasi acquisto, beneficiare di qualsiasi servizio, senza pagare, semplicemente dichiarando di dover riscuotere crediti nei confronti di altri soggetti». Un paradosso per smontare la risposta di Occhiuto, che rappresenta «una offesa per i tanti imprenditori e i padri e le madri di famiglia della città che magari aspettano da mesi ed anni di essere pagati proprio dal Comune ma affrontano sacrifici enormi per pagare puntualmente l`affitto o i libri della scuola o i ticket sanitari».
Il punto (non solo politico) è un altro. E cioè «quanto e in che modo questi problemi possano influenzare, appannare o condizionare il ruolo e le funzioni del sindaco. Viene da rispondere parecchio, se si pensa alla manifesta sovrapposizione non solo di ruoli ma anche di persone fra l`equipe dello studio professionale dell`architetto Occhiuto e lo staff del sindaco. D`altra parte che il primo cittadino sia uno che non paga i propri debiti non è certo l`esempio di moralità e correttezza che dovrebbe essere per tutti i cosentini».
Il ragionamento di Morrone e Barca riporta direttamente alle comunali del 2011: «Aver posto in campagna elettorale il problema delle qualità amministrative del sindaco Occhiuto come pure l`esito di alcune sua attività imprenditoriali, non era un espediente di lotta politica ma l`informazione dovuta alla città chiamata a scegliere a chi affidare il governo cittadino per cinque anni. Il tempo, come succede sempre, fa giustizia di tutto e, almeno per il momento, bisogna riconoscere che non ci eravamo inventato nulla e che ponevamo in termini politici un problema di compatibilità. Nulla di inventato, nulla di personale ma, quando ci si propone per ruoli da svolgere all`interno delle istituzioni, chi è chiamato a scegliere deve disporre di tutte le informazioni necessarie per decidere consapevolmente». Infine, la preoccupazione che «il sindaco Occhiuto trovi al più presto una soluzione ai suoi problemi, sperando che non ne escano altri.Per la serenità sua e della città».

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