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Il forum di Unioncamere Calabria: decresce il Pil regionale

LAMEZIA TERME Si è svolto nella giornata di giovedì Lamezia Terme il Forum annuale dell`Economia Calabria promosso da Unioncamere Calabria. Lucio Dattola, presidente di Unioncamere Calabria ed i pr…

Pubblicato il: 14/06/2012 – 15:29
Il forum di Unioncamere Calabria: decresce il Pil regionale

LAMEZIA TERME Si è svolto nella giornata di giovedì Lamezia Terme il Forum annuale dell`Economia Calabria promosso da Unioncamere Calabria. Lucio Dattola, presidente di Unioncamere Calabria ed i presidenti degli enti camerali calabresi, Paolo Abramo (Catanzaro) e Vincenzo Pepparelli (Crotone) alla presenza di Pino Galati, presidente Fondazione Calabresi nel mondo e degli assessori regionali Antonio Caridi e Michele Trematerra che hanno presentato il rapporto sull`economia del territorio calabrese. Ha coordinato i lavori Antonio Palmieri, segretario generale di Unioncamere Calabria. Dall`analisi dei dati sono emerse le criticità, ma anche le potenzialità, punti di partenza privilegiati per delineare nuove strategie di sviluppo. La recessione colpisce soprattutto le regioni del Sud. E il tessuto produttivo calabrese sta affrontando una delle fasi più dure della sua storia. Le imprese diminuiscono: nel primo trimestre del 2012 si registra un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni (+133 unità). Crescono però le imprese femminili e sono sempre di più i giovani che scommettono su se stessi. Importante è l`imprenditoria straniera che contribuisce alla formazione del prodotto calabrese per il 6,2%. Aumentano le società di capitale e resistono le cooperative che nei primi mesi del 2012 registrano un tasso di crescita dell`0,79% (Italia +0,67). Incrisi i settori portanti dell`economia calabrese: artigianato e agricoltura. In Calabria, il prodotto lordo segna un decremento dell`1,8. Scarse sono le esportazioni che rappresentano solo 1% del pil. Le famiglie calabresi dispongono di un reddito procapite inferiore alla media nazionale del 25,4% e, a causa del minor potere di acquisto, i loro consumi diminuiscono (-2,1%).Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12,7%, percentuale che, per quanto riguarda i giovani raggiunge il 28,8%. Dieci laureati su cento sono disoccupati (il doppio della media italiana) e l`occupazione irregolare riguarda un terzo delle unità lavorative. Cresce però la richiesta di professioni “green”. Secondo Dattola per crescere nel mercato globalizzato è necessario rinnovare la strategia economica, partire da unnuovo modo di pensare che guardi a orizzonti più ampi.
Semplificazione, investimenti, innovazione e internazionalizzazione, reti, green economy e cultura, giovani e imprenditorialità, finanziarizzazione delle imprese e credito: sono queste le proposte per la crescita sulle quali, secondo il sistema camerale regionale, bisogna agire concretamente secondo una strategia di sviluppo condivisa. «Occorrono interventi cantierabili nell`immediato, capaci di rilanciare i consumi e attrarre nuovi investimenti. Bisogna puntare sulla banda larga per ridurre il nostro gap digitale e allinearci al resto del Paese. Proprio a tale riguardo e per questo fine il sistema camerale calabrese sta conducendo sul territorio ricerche e studi di fattibilità.
L`offerta formativa deve adattarsi ai mutamenti del mercato: imprese, università e ricerca devono dialogare sempre più e sempre meglio. Solo così potremo generare realmente innovazione e superare la crisi, ha sottolineato il presidente Dattola. Bisogna, inoltre, sostenere le imprese per competere sui mercati internazionali e creare le condizioni interne ed esterne funzionali al rafforzamento della posizione internazionale della Calabria nel Mediterraneo. È necessario certamente valorizzare l`industria culturale e l`offerta turistica, aiutare il settore agroalimentare e artigiano a superare il limite dimensionale e valorizzare l`identità culturale e distintiva dei prodotti agaranzia di origine e qualità. Il tutto deve necessariamente prevedere politiche di sostegno per le imprese che soffrono dicarenze strutturali, manageriali e di facilitazione all`accesso al credito».
«Questa regione deve investire nella creazione di un brand comune: il brand Calabria – ha dichiarato Michele Trematerra – per dare una spinta propulsiva al compartoagricolo regionale che denota una importante componente nonsolo economica ma anche socioculturale. Pertanto, due sono i fattori su cui puntare: riconoscere nell`agricoltura un settore trainante per lo sviluppo economico regionale e destinare i fondi comunitari a progetti mirati». «Stiamo vivendo una stagione di politica regionale che condivide l`idea di una strategia sinergica – ha commentato Caridi – di fatto, in dueanni di lavoro abbiamo formulato il piano triennale delle attività produttive che tiene conto del nostro tessuto economico costituito da micro, piccole e medie imprese. Le politiche regionali mirano a rafforzare le imprese esistenti e a promuovere quelle giovanili attraverso bandi ad hoc tesi a favorire l`innovazione tecnologica, le reti ed i cluster di imprese, l`accesso al credito e la formazione delle risorse umane». «Il sistema camerale, in Calabria, ha una capacità propositiva – ha concluso Galati – le politiche di lunga gittata sono indispensabili per ridare nuovo slancio all`economia regionale. Perché la crisi è indubbiamente un fattore depressivo ma anche una grande opportunità. Occorre guardare oltre i confini della Calabria. Se nella sola regione la popolazione è di 2 milioni di abitanti, nel mondo i calabresi sono più di 6 milioni. Sono eccellenze e spesso occupano posizioni decisionali di rilievo nei sistemi socio economici mondiali. Sono antenne che possono portare profitto alla nostra economia perché potenziali clienti e fornitori».

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