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Gattuso, il calabrese che sceglie la Svizzera perché «vicina a casa»

Chi aveva accarezzato il sogno che la favola di Rino Gattuso si concludesse nella terra d’origine del centrocampista calabrese sarà rimasto deluso. I campi della nostra regione non saranno il palco…

Pubblicato il: 15/06/2012 – 23:07
Gattuso, il calabrese che sceglie la Svizzera perché «vicina a casa»

Chi aveva accarezzato il sogno che la favola di Rino Gattuso si concludesse nella terra d’origine del centrocampista calabrese sarà rimasto deluso. I campi della nostra regione non saranno il palcoscenico polveroso su cui “Ringhio” si congederà dal pallone, dopo 13 anni di onorata carriera nel Milan. Con la maglia rossonera, il centrocampista più duro della serie A ha vinto due scudetti, due Champions league, due supercoppe italiane, altrettante supercoppe di lega e un mondiale per club. A cui si aggiungono il Mondiale 2006 in azzurro, l’Europeo Under 21 e due titoli Primavera con la casacca del Perugia.
Tutti questi trofei, forse, nella casa di Corigliano Calabro non entravano. Così, “Ringhio” ha pensato bene di trasferirsi in un posto che a onor del vero, per caratteristiche geografiche, sembra quanto di più lontano esista dalla “sua” Calabria: la Svizzera. Indosserà per due anni la maglia del Sion, società che ha avuto l’onore di presentarlo alla stampa elvetica tra squilli di fanfara e annunci roboanti: «Insieme a lui vinceremo lo scudetto».
Gattuso ha spiegato i motivi della sua scelta. Lo ha fatto senza brillare per fantasia. Ha usato infatti le stesse identiche parole che, qualche settimana fa, Alex Del Piero aveva pronunciato in occasione del suo addio alla Juventus: «In Italia non avrei potuto indossare una maglia diversa» da quella del Milan. Frasi che ben si attagliano al carattere del granitico e arrembante centrocampista. Uno tutto d’un pezzo, legato ai mores maiorum e così generoso da prestare, negli anni scorsi, a uno spot turistico sulla Calabria il suo sguardo arcigno, il suo pizzo alla D’Artagnan e il suo corpo da gladiatore. Uno che la Calabria ce l’ha nel cuore, Ringhio. Ma forse non nella mente, considerato che durante la conferenza stampa ha candidamente ammesso: «Non sono venuto qui per i soldi, ma perché è vicino casa». Casa? Ma quale? Frase che ha fatto cascare le braccia ai fan del (presunto?) calabrese doc. Che, d’altra parte, in un’intervista al Corriere della Sera, nel 2010 non aveva nascosto di essersi ormai affrancato da certi provincialismi, con un clamoroso coming out politico: «A essere sincero io condivido molte delle cose che dice Bossi. Mi ritrovo in molte delle sue posizioni. Il federalismo fiscale? Non si può pensare di fare tutto dall’oggi al domani, ma la strada è quella». Una strada in salita, ma almeno liscia e non piena di crateri, come alcune mulattiere calabresi che sembrano enormi fette di formaggio. Svizzero, naturalmente.

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