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Perizia o figuraccia?

COSENZA Un paio di differenze ci sono. Probabilmente è colpa di uno scanner, che ha trasformato un “1” in un “!” e una “m” in “ni”. Cose che capitano quando non ci si impegna neppure a trascrivere …

Pubblicato il: 16/06/2012 – 13:10
Perizia o figuraccia?

COSENZA Un paio di differenze ci sono. Probabilmente è colpa di uno scanner, che ha trasformato un “1” in un “!” e una “m” in “ni”. Cose che capitano quando non ci si impegna neppure a trascrivere un documento tecnico, ma si preferisce lasciar fare alle macchine. È successo a Cosenza. L`amministrazione comunale ha dato il via libera al progetto di riqualificazione di piazza Bilotti, a undici anni dal primo tentativo (che si arenò) della giunta guidata da Giacomo Mancini (senior). Già che c`era, Giuseppe Le Fosse, il geologo incaricato dal dirigente che si occupa del procedimento (Domenico Cucunato), ha pensato di riprendere per intero la relazione redatta nel 2001 da Beniamino Tenuta (incaricato all`epoca di sondare il terreno sottostante la piazza). L`opposizione, con Enzo Paolini in testa, se n`è accorta e ha denunciato il caso. Che sarebbe, però, limitato derubricare a polemica politica. Perché le due perizie sono quasi sovrapponibili (il quasi è dovuto ad alcuni passaggi sulla normativa antisismica, che è stata aggiornata negli ultimi undici anni). Sia nel numero e nel tipo di prove sperimentali evidenziate che nei refusi (in basso vi offriamo tre esempi). Già, anche gli errori più banali hanno attraversato un decennio. Esempio: nel 2001 come nel 2012, gli strumenti con i quali sono stati effettuati i rilievi (ovviamente erano gli stessi) sono stati trasportati con il medesimo furgone, un Transporter Wolkvagen. Scritto così, e non Volkswagen come avrebbe dovuto essere, sia nel documento firmato Le Fosse che in quello firmato Tenuta. Altro errore nelle conclusioni: i due geologi sostengono di aver analizzato «piazza Fera». Tenuta ha ragione, Le Fosse no, perché ora la piazza si chiama Bilotti. Un paio di prove disarmanti. Davanti alle quali il sindaco della città dei Bruzi, Mario Occhiuto, se l`è presa con la minoranza, colpevole di non fare «opposizione costruttiva». Sarà, ma il copia e incolla ormai è saltato fuori e la storia rischia di avere un seguito giudiziario. Paolini ha, infatti, una proposta tranchant: «O ci querelano o si dimettono. Altrimenti andremo in Procura».

Pablo Petrasso
(pubblicato sul Corriere della Calabria n. 40, del 22 marzo 2012)

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