CARIATI Colorato e determinato il popolo che ama definirsi della «proposta e non della protesta» ha invaso oggi pacificamente la cittadina dello Jonio cosentino. Così un migliaio di manifestanti provenienti da tutta la Calabria – tra militanti della rete per la difesa del territorio “Franco Nisticò” ma anche semplici cittadini – ha marciato compatto per le vie di Cariati per chiedere maggiori tutele dei servizi pubblici e meno aggressione del territorio. Ma soprattutto un nuovo modello di sviluppo della Calabria. E a scendere in piazza molti sindaci di tutta la costa jonica che hanno protestato anche contro la chiusura dell`ospedale di Cariati. Tra la folla di manifestanti, infatti, anche una decina di fasce tricolore. Il corteo ha preso il via alle 19 proprio davanti al “Vittorio Cosentino” – che garantisce servizi sanitari ad un`ampia fascia di territorio e che il piano di rientro del commissario Giuseppe Scopelliti colloca fra quelli da chiudere – e si è concluso in tarda serata sul lungomare della cittadina cosentina. Pullman e automobili provenienti soprattutto da Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Rossano hanno garantito l`arrivo in massa dei manifestanti. «Siamo per la fine del commissariamento dei rifiuti – dice Flavio Stasi, del coordinamento della rete “Nisticò” – che sta portando ad aprire nuove discariche. Per noi occorrerebbe puntare, invece, sulla raccolta differenziata “porta a porta” e su una gestione ordinaria del ciclo dei rifiuti affidata direttamente alle amministrazioni locali. Questo garantirebbe occupazione e sviluppo». Stasi sottolinea come quello di oggi «sia stato un momento per dimostrare che esiste un`altra Calabria». «Noi – afferma – non abbiamo solo “No” ma possiamo mettere in campo proposte serie per la nostra regione. Un modello di sviluppo basato sulla valorizzazione del territorio che stride con gli interessi di quanti vogliono solo nuove discariche e meno servizi per i cittadini».
x
x