La Rai e la Regione, grandi assenti al festival antimafia

LAMEZIA TERME «Siamo troppo piccoli per avere Roberto Saviano, speriamo che almeno la Rai regionale si accorga che a Lamezia sta accadendo qualcosa». Il direttore del festival “Trame” non riesce a capacitarsi di come il servizio pubblico abbia trattato la manifestazione lo scorso anno. Non ci riesce perché fa un ragionamento giornalistico: «I giornalisti devono andare a trovare le notizie, e quelli pagati con i soldi di tutti, cioè con il canone, hanno un obbligo in più. È incredibile che questo, in Calabria, non accada». Il tratto allucinante è che «l`anno scorso ci hanno trattati come se avessimo fatto per cinque  giorni la sagra della salsiccia». Abbate, evidentemente, non sa con quanta cura la testata regionale della Rai segua le sagre, e affonda: «Se Rai Tre ci ignora vuol dire che ignora la lotta alle mafie, oltre al diritto dei calabresi di essere informati dalla televisione pubblica».
Altra grande assente, la Regione Calabria, che si era autoproposta a sostenere il festival nello scorso mese di maggio. Lo stand di “Trame” andava benissimo al Salone del libro di Torino e Mario Caligiuri, assessore alla Cultura della giunta Scopelliti, aveva colto l`occasione per assicurare il sostegno dell`ente al festival. Più di un mese dopo, la fondazione “Trame” e l`associazione antiracket di Lamezia stanno ancora aspettando un cenno. C`è tempo fino a domani, poi si inizia.