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I segreti di Filianoti e l`interrogatorio di Scopelliti

Costruire quasi 200 appartamenti e un centro commerciale nel cuore di Reggio Calabria non è roba da poco. Un investimento milionario sul quale vuole fare chiarezza la Direzione distrettuale antimaf…

Pubblicato il: 19/06/2012 – 17:05
I segreti di Filianoti e l`interrogatorio di Scopelliti

Costruire quasi 200 appartamenti e un centro commerciale nel cuore di Reggio Calabria non è roba da poco. Un investimento milionario sul quale vuole fare chiarezza la Direzione distrettuale antimafia. E vuole farla, soprattutto, per ricostruire il collegamento tra quel progetto e l`omicidio del broker di Ina Assitalia Giovanni Filianoti, consumato il primo febbraio 2008 in riva allo Stretto.
Un delitto avvolto nel mistero fino ad oggi. Probabilmente le indagini, coordinate dai sostituti della Dda Giuseppe Lombardo e Antonio De Bernardo, nelle ultime settimane hanno registrato una svolta. Il massimo riserbo degli inquirenti, però, consente di ipotizzare che la Procura si stia concentrando sul contesto in cui potrebbe essere maturato l`omicidio eccellente. Ed è appunto l`acquisto del terreno dell`ex fabbrica del bergamotto Velardi che, secondo gli investigatori, è un elemento importante. Soprattutto se si tengono in considerazione gli imprenditori che hanno rilevato l`area, nei pressi del Cedir, proprio a pochi passi del luogo in cui, il 5 ottobre 2010, è stato ritrovato il bazooka indirizzato all`ex procuratore capo Giuseppe Pignatone.
Ad acquistare quel terreno, infatti, sono stati Michelangelo Tibaldi, Bartolo Bonavoglia, Vincenzo Lo Giudice, l`ex consigliere comunale Dominique Suraci e Pino Rechichi. Quest`ultimo è l`ex direttore della Multiservizi coinvolto nell`inchiesta “Archi-Astrea” per il quale il pm Lombardo, ieri, ha chiesto la condanna a 26 anni di carcere.
Ritenuto dagli inquirenti espressione della cosca Tegano all`interno della società mista, anche nella compravendita del terreno in cui dovrà sorgere il centro commerciale Pino Rechichi sarebbe considerato il soggetto chiave, lo snodo di tutta una serie situazioni che toccano tanto la `ndrangheta quanto il Comune di Reggio Calabria che avrebbe dovuto autorizzare alcune varianti nella zona di San Giorgio Extra per favorire il progetto della “cordata imprenditoriale”. È impensabile, infatti, che una mega struttura che si affaccia sulle bretelle e a poche decine di metri dallo svincolo autostradale possa vedere la luce senza il placet della politica che, quantomeno, avrebbe dovuto supportare il progetto in termini di autorizzazioni a costruire e modifiche della viabilità.
Su tutto questo, e su altro, si è incentrato l`interrogatorio che, per tre ore, ha tenuto inchiodato davanti ai magistrati il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti che, all`epoca dell`omicidio Filianoti, ricopriva il ruolo di sindaco della città.
Sentito come persona informata sui fatti, il presidente della Regione ha più volte detto di non aver mai conosciuto i dettagli del progetto imprenditoriale al centro delle indagini. Ha inoltre sottolineato che il suo ruolo di politico non gli consentiva di essere informato su tutti quegli aspetti che, invece, riguardavano la sfera amministrativa dell`Ente da lui diretto. Sfera nella quale rientrava anche il progetto del centro commerciale al quale era interessato anche due soci privati della Multiservizi, la municipalizzata (da mesi al centro di una bufera giudiziaria) il cui 51% delle quote è in mano al Comune.  
Nel tentativo di inquadrare quale possa essere il filo conduttore che ha portato all`omicidio di Filianoti, adesso i due pubblici ministeri stanno incrociando quanto riferito da Scopelliti con le dichiarazioni rese (sempre come persone informate sui fatti) nelle scorse settimane dal consigliere regionale Giovanni Nucera e dal consulente legale Bruno Mafrici, al centro (quest`ultimo) dell`inchiesta “Breakfast” sui rapporti tra la Lega Nord e la `ndrangheta reggina.
«Sono a conoscenza – aveva detto ai magistrati – che Giovanni Filianoti, ucciso qualche anno fa, era socio del Tibaldi e dell`ingegnere Ziino nella realizzazione di un palazzetto nella zona di Pentimele: il Filianoti era socio dell`Immobiliare Otto, unitamente allo Ziino e al Cozzupoli». Anche l`interrogatorio di Mafrici sull`omicidio del broker di Ina Assitalia era durato diverse ore.
Gli inquirenti scongiurano fughe di notizie blindando il contenuto degli interrogatori fin qui tenuti. Bocche cucite al Cedir dove i magistrati stanno valutando i vari passaggi dei verbali secretati per capire se ci sono incongruenze.

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