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«Lottiamo per scongiurare il dissesto»

Il tempo delle accuse nei confronti dei «nemici di Reggio» e delle «lobby politico-affaristiche» che tramano contro la città è finito. Il sindaco Demetrio Arena getta finalmente la maschera e ammet…

Pubblicato il: 20/06/2012 – 14:45
«Lottiamo per scongiurare il dissesto»

Il tempo delle accuse nei confronti dei «nemici di Reggio» e delle «lobby politico-affaristiche» che tramano contro la città è finito. Il sindaco Demetrio Arena getta finalmente la maschera e ammette la verità: «Il disavanzo del Comune di Reggio è di 118 milioni di euro». La voragine finanziaria dunque non è più una invenzione dell’informazione deviata o delle cricche ostili al centrodestra e al governatore Scopelliti, ma un fatto certo, ormai indiscutibile. Arena lo ha annunciato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa molto tesa e alla presenza di tutta la giunta di Palazzo San Giorgio. È in questo clima che il sindaco ha ipotizzato per la prima volta uno scenario inquietante: «Stiamo lottando per scongiurare il dissesto».
Il bilancio consuntivo 2010, che sarà approvato a breve dal consiglio comunale, non lascia spazio a dubbi: il buco c’è e dovrà essere ripianato nei prossimi tre anni, a partire dal 2012. La verifica della situazione contabile del Comune, ha detto Arena, «ha riguardato un arco temporale di 15 anni, cioè ben oltre l’amministrazione Scopelliti, per seguire pedissequamente la relazione ministeriale». Il sindaco è più nervoso del solito. La faccia è tirata, le parole scandite con gravità. E in effetti non è facile annunciare ai reggini un futuro lacrime e sangue e allo stesso tempo esortare all’ottimismo. Lui ci prova lo stesso: «La strada che dovremo intraprendere è difficile, in salita, il nostro Comune ha però le risorse per ripianare il deficit e venire fuori da questa situazione». Come? Arena punta tutto sulla dismissione del patrimonio edilizio e la riduzione della spesa. Solo il tempo potrà dire se queste soluzioni basteranno a tirar fuori la città dal baratro finanziario.
Uno squilibrio delle casse comunali sul quale (fino a oggi) si è sempre preferito nicchiare, malgrado fosse stato accertato nei mesi scorsi dalle verifiche ispettive della Procura di Reggio e del ministero dell’Economia. Indagini partite in seguito alle vicende che hanno riguardato la dirigente del settore finanze Orsola Fallara, morta dopo aver ingerito acido muriatico.
Arena nemmeno in questo caso rinuncia a rispolverare la solite teorie cospirative. Per il sindaco, infatti, «la situazione del Comune, le indagini giudiziarie, sono il frutto di un lavoro svolto da chi ha elevato a sistema un evento drammatico, penale, ascrivibile solo a responsabilità personali (si riferisce alla Fallara, ndr), per dire che era funzionale al modello politico di Scopelliti. Un sistema che ha messo in discussione tutta la gestione finanziaria dell’ente. L’auspicio è che si ponga fine al clima di terrorismo che ha interessato la nostra città e si possa cominciare a parlare dei problemi e delle soluzioni».
Malgrado tutto, il sindaco di Reggio non rinuncia a sottolineare la continuità amministrativa con il “Modello Reggio” scopellitiano. Soprattutto, continua a ritenere positiva quella esperienza politica. «Ho fatto parte di quella squadra e ne sono orgoglioso. Il giudizio su quella stagione rimane positivo». Anche se, stavolta, nella sua analisi non mancano accenni a una gestione economica delle risorse quanto meno disinvolta: «Se devo trovare delle criticità, posso individuarle nell’aver fatto troppo. La città è cresciuta troppo rispetto alle sue effettive capacità». Quanto alle differenze tra i 118 milioni di euro di disavanzo accertati dalla giunta comunale e i 170 rilevati dal ministero dell’Economia, il sindaco ha spiegato che «quella relazione iniziale comprendeva rilievi tra cui l’annullamento di una quota cospicua di entrate. Dal risultato algebrico tra residui attivi e passivi emerge questa differenza».
Il futuro di Reggio è comunque un’incognita. E Arena ne è consapevole. In una situazione del genere, ha osservato, «anche stilare il bilancio di previsione 2012 sarà un’impresa».

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