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TRAME | I familiari delle vittime di mafia non vogliono dimenticare

LAMEZIA TERME Antonio Bertuccio, Marcello Torre, Francesco Tramonte, padri rispettivamente di Carmen, Annamaria e Stefania, protagoniste ieri del primo incontro dedicato alle vittime innocenti dell…

Pubblicato il: 24/06/2012 – 17:02
TRAME | I familiari delle vittime di mafia non vogliono dimenticare

LAMEZIA TERME Antonio Bertuccio, Marcello Torre, Francesco Tramonte, padri rispettivamente di Carmen, Annamaria e Stefania, protagoniste ieri del primo incontro dedicato alle vittime innocenti delle mafie in occasione di Trame, il festival dei libri sulle mafie. Nomi che ai più diranno poco ma che è giusto e doveroso ricordare, «non per dare spettacolo, ma – come ha detto Lirio Abbate, direttore artistico del festival – per trasmettere memoria e coscienza, per attivare responsabilità nei loro e nei nostri confronti. Chi diserta si deve guardare allo specchio e vedersela con la propria coscienza». Perché, è scritto in una nota, non esistono vittime di seria A e di serie B, esistono uomini che hanno sacrificato la loro vita, ai quali ognuno di noi deve riconoscenza oltre a rispondere su chi siano stati i mandanti ed esecutori dei loro delitti ancora impuniti. La giornata di sabato ha visto protagonisti anche altri eroi del nostro tempo: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Pio La Torre, Rocco Chinnici, Mario Francese, Ninni Cassara`, Calogero Zucchetto, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Gaetano Costa, Antonino Montinaro, Nino Agostino, e la lista potrebbe proseguire quasi all`infinito, come nei titoli di coda del documentario “Uomini soli“ presentato dagli autori Attilio Bolzoni e Paolo Santolini. E la solitudine è stata al centro del dibattito nell`incontro dedicato al libro di Antonella Mascali “Le ultime parole di Falcone e Borsellino“. Una solitudine ancora fortemente attuale, prosegue la nota, «in un momento in cui si parla di trattativa Stato-mafia e si fanno tentativi di delegittimazione di magistrati che indagano sulle stragi degli anni `92 e `93, tacciati, ingiustamente, come giustizialisti e politicizzati». Tra quei magistrati, era presente a Trame il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, che incalzato da un pubblico attento ha sostenuto: «Non pretendiamo di fare processi politici o storici a nessuno. Rivendichiamo rispetto per il nostro lavoro e per il diritto-dovere di accertare la verità per stabilire eventuali responsabilità, penali e personali degli indagati nel procedimento».

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