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Quei rigoristi azzurri passati dalla Calabria

Su Twitter gli hanno tributato tutti gli onori dovuti al coraggio e alla classe dimostrati in occasione dei calci di rigore contro l’Inghilterra. Andrea Pirlo è stato osannato da Fabregas e da Piqu…

Pubblicato il: 26/06/2012 – 12:33
Quei rigoristi azzurri passati dalla Calabria

Su Twitter gli hanno tributato tutti gli onori dovuti al coraggio e alla classe dimostrati in occasione dei calci di rigore contro l’Inghilterra. Andrea Pirlo è stato osannato da Fabregas e da Piqué, da Xavi e da Van Persie, da Bargnani e da Valentino Rossi. E il suo “cucchiaio” ha riempito il cuore d’orgoglio anche ai tifosi della Reggina, che non dimenticano neanche un istante la straordinaria annata che il regista della Juventus e della Nazionale trascorse in riva allo Stretto. Stagione 1999-2000: quella d’esordio degli amaranto in serie A. Il “genietto di Villaggio Sereno” – questo il soprannome attribuito all’epoca al fuoriclasse della provincia di Brescia –  contribuì alla prima storica salvezza con 28 presenze, 6 reti e una classe cristallina che fin dall’epoca era evidente. Pirlo impiegò ancora qualche anno per affermarsi definitivamente con la maglia del Milan, considerate invece fallimentari le sue esperienze con la casacca dell’Inter. Arrivato in Calabria come trequartista – il diesse amaranto dell’epoca, Gabriele Martino, aveva un debole per i calciatori dai piedi buoni –, il giocatore lombardo fu al centro di un’intuizione di Franco Colomba. Il tecnico fu il primo (in Roma-Reggina 0-2 del 19 marzo 2000) ad arretrare di quaranta di metri il raggio d’azione di Pirlo, puntando sulla sua capacità di giocare davanti alla difesa. Una scommessa evidentemente vinta.
Ma Pirlo non è l’unico azzurro con trascorsi calabresi a essere stato decisivo nella gara degli europei contro l’Inghilterra. C’è anche il milanista Antonio Nocerino, uno dei freddi rigoristi che hanno portato la Nazionale in semifinale. Il centrocampista rossonero, tutto grinta e polmoni, giocò da gennaio a giugno 2005 nel Catanzaro, in serie B. All’epoca era uno dei “pupilli” dell’ex responsabile del settore giovanile della Juventus e braccio destro di Luciano Moggi, Franco Ceravolo. Con la maglia giallorossa, Nocerino collezionò 21 presenze. Nell’agosto dello stesso anno si trasferì a Crotone per altri sei mesi (poi andò al Messina) scendendo in campo 15 volte. Il centrocampista napoletano ha in comune con Pirlo la squadra che ha sancito la sua consacrazione nel grande calcio: il Milan.

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