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«Arena rescinda il contratto con la Multiservizi»

«Arena rescinda subito il contratto con la Multiservizi». Sinistra ecologia e libertà non ha dubbi: il Comune di Reggio deve mettere fine al suo rapporto con la società mista e organizzare la gesti…

Pubblicato il: 28/06/2012 – 14:13
«Arena rescinda il contratto con la Multiservizi»

«Arena rescinda subito il contratto con la Multiservizi». Sinistra ecologia e libertà non ha dubbi: il Comune di Reggio deve mettere fine al suo rapporto con la società mista e organizzare la gestione diretta delle attività, attraverso la costituzione di una azienda municipale, la cui gestione «sia improntata a criteri di rigorosa trasparenza, efficienza e produttività». La proposta è stata avanzata questa mattina a Palazzo San Giorgio ed è contenuta in un documento approvato all’unanimità dal coordinamento provinciale di Sel.
Ogni altra soluzione, come quella che prevede la trasformazione della Multiservizi in società in house del Comune, è respinta con forza dagli esponenti reggini del partito di Nichi Vendola. «L’ipotesi di acquisto delle quote dei privati – si legge nel documento – è un’operazione poco chiara. Infatti, con una società sotto inchiesta per infiltrazioni della ‘ndrangheta, e che può quindi subire da un momento all’altro un sequestro giudiziario, appare quanto meno incauto l’orientamento della giunta comunale, che potrebbe sembrare uno sprovveduto favore fatto alle organizzazioni criminali sotto indagine, con ripercussioni gravi anche sotto l’aspetto della responsabilità contabile».
L’azienda, lo ricordiamo, è a capitale misto pubblico-privato, con il 51% delle quote posseduto dall’ente e il restante 49% in capo a un gruppo che, secondo la Dda reggina, sarebbe stato in parte riconducibile alla cosca Tegano di Archi. Per Sel non esistono alternative: Arena deve procedere alla rescissione per colpa dei contratti in essere con la società mista e operare un ripensamento di tutto il sistema di esternalizzazione dei servizi. La privatizzazione delle imprese pubbliche – secondo i vendoliani – «ha peggiorato la qualità e la quantità dei servizi offerti e provocato un aumento dei costi sociali a carico dello Stato e degli enti locali, determinando sensibili rincari delle tariffe».
Anche per questo il coordinamento provinciale di Sel ritiene che la Multiservizi non debba proseguire la sua attività, considerato che «già in passato aveva lasciato a desiderare per l’inadeguatezza e incapacità dimostrate nella gestione dei servizi alla stessa affidati. «Esprimiamo forti criticità rispetto alla gestione delle società miste – ha detto Laura Cirella, segretario provinciale di Sel -. Un sistema a cui si è fatto ricorso soprattutto durante le amministrazioni Scopelliti e Arena, senza che vi fosse alcun risultato positivo. Questi meccanismi hanno solo risposte a logiche spartitorie e clientelari che hanno gravato sulle casse del Comune».
È stato Stefano Morabito, componente del coordinamento provinciale, a ricordare come il debito nei confronti della Multiservizi ammonti a 14 milioni di euro, che rappresentano il 10% dell’intero disavanzo comunale (accertato in 118 milioni): «Noi vogliamo chiarezza sui bilanci di questa società e chiediamo ad Arena di dirci se questi costi sono giustificati, a fronte di una qualità dei servizi che si è notevolmente impoverita. Bisogna tornare alla gestione pubblica, anche muovendo contestazioni al socio privato. Ci sono momenti in cui bisogna assumere delle responsabilità e operare scelte precise». Operazioni che però devono andare di pari passo con la tutela dei lavoratori.
Sel infatti chiede che nella nuova azienda municipale transitino «i dipendenti oggi in forza alla Multiservizi, previo accertamento dei profili professionali, del pregresso effettivo svolgimento di attività lavorativa, nonché del possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento dei compiti loro affidati. Solo in questo modo si potranno tutelare gli interessi della cittadinanza e dei tanti lavoratori che da troppo tempo subiscono ingiustamente gravi ritardi nei pagamenti delle loro spettanze». Non manca neanche un passaggio sulla presenza della commissione d’accesso a Palazzo San Giorgio, che dovrà stabilire se esistono le condizioni per sciogliere il Comune per infiltrazioni mafiose. «Il sistema commissariale sarebbe sempre meglio di un ente guidato dalla ‘ndrangheta», è stato il commento finale di Laura Cirella.

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