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Operazione "Medusa", Lo Moro (Pd): «Escludere che ci siano privilegi per i detenuti nel carcere di Siano»

«Al di là dell’inchiesta giudiziaria, che avrà il suo corso, sembra necessario e urgente un intervento che salvaguardi la credibilità del sistema carcerario, escludendo privilegi di qualsiasi tipo …

Pubblicato il: 09/07/2012 – 16:15
Operazione "Medusa", Lo Moro (Pd): «Escludere che ci siano privilegi per i detenuti nel carcere di Siano»

«Al di là dell’inchiesta giudiziaria, che avrà il suo corso, sembra necessario e urgente un intervento che salvaguardi la credibilità del sistema carcerario, escludendo privilegi di qualsiasi tipo per i detenuti della casa circondariale di Catanzaro-Siano». E quanto chiede, in un`interrogazione, la deputata del Pd, Doris Lo Moro, al ministro della Giustizia e al presidente del Consiglio dei ministri. Il riferimento è a quanto emerso dalle carte dell`operazione “Medusa” nella quale è emerso, secondo quanto scrive il gip, che «esisteva la possibilità per i detenuti della cosca Giampà di operare con una certa libertà all’interno della casa circondariale di Catanzaro-Siano, godendo di una sorta di trattamento – riporta la Lo Moro nell`interrogazione – dovuto al fatto che all’interno del carcere prestano servizio molte guardie penitenziarie di origine lametina, che di fatto consentirebbero ai detenuti della cosca di comunicare liberamente tra loro all’interno del carcere, anche in violazione di specifici divieti imposti dall’ordinamento penitenziario. Emerge, altresì, che con facilità le varie “?imbasciate?” circolano dall’interno all’esterno del carcere e viceversa, che sono tollerati comportamenti non consoni nell’ambito dei colloqui carcerari».
La Lo Moro chiede al ministro della Giustizia se «intenda avviare, con riferimento alla casa circondariale di Catanzaro-Siano, una verifica amministrativa per accertare le eventuali responsabilità dei singoli agenti e dell’amministrazione penitenziaria; se e come intenda comunque intervenire per garantire la piena credibilità del sistema carcerario, escludendo qualsiasi privilegio o trattamento di favore all’interno del carcere catanzarese».    

TRIBUNALI SOPPRESSI, LO MORO: «DECISIONE IRRAGIONEVOLE»
«È indispensabile riconoscere una specificità calabrese e rivedere l’idea della soppressione irragionevole di ben quattro Tribunali, provvedendo invece a un urgente potenziamento della presenza dello Stato in un territorio in cui il radicamento e l’oppressione della criminalità condizionano ogni realistica idea di sviluppo e di futuro, minando alle basi la coesione sociale e la stessa tenuta democratica». È quanto scrive la parlamentare del Pd, Doris Lo Moro, in un`iterrogazione presentata al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro della Giustizia, dell’Interno, e al ministro della Coesione territoriale.  
«È doveroso – aggiunge – garantire una specifica e maggiore attenzione alla situazione calabrese, contraddistinta per un verso da uno strapotere delle cosche ‘ndranghetiste e per un altro da vistose carenze di risorse umane e di mezzi che non possono non condizionare la capacità di contrasto della criminalità organizzata e non da parte dello Stato. Alla luce delle importanti operazioni di polizia che si stanno svolgendo a Lamezia Terme e nel territorio di Catanzaro, è necessario intervenire per il potenziamento dei mezzi e degli uomini a disposizione della macchina investigativa rispondendo alle istanze e agli appelli lanciati dalle Procure negli anni. È doveroso, inoltre, garantire il potenziamento degli organi giudiziari calabresi, e in particolare di quelli del distretto di Catanzaro, che è il più esteso per territorio e il più carente sotto il profilo degli organici della magistratura e del personale amministrativo, con difficoltà operative difficili da arginare sotto il profilo delle risorse economiche». «È noto – aggiunge – che la Dda di Catanzaro ricomprende i due terzi del territorio della Calabria e ben quattro province a elevata presenza `ndranghetistica e che risulta praticamente impossibile garantire un`efficace azione di contrasto ai gravi fenomeni illegali che condizionano ogni possibilità di crescita e di sviluppo di quei territori con l`attuale numero dei sostituti, pari a sette, che a malapena possono garantire la celebrazione delle udienze. La realizzazione di significativi risultati investigativi nella lotta alla criminalità organizzata postulerebbe la presenza effettiva, alla Dda di Catanzaro di non meno di dieci sostituti procuratori e un corrispondente incremento dell`organico di tale ufficio. Ma il numero dei sostituti non garantisce, da solo, la qualità delle investigazioni imposte dalla complessità dei fenomeni criminali che la Procura di Catanzaro si trova ad affrontare».

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