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Aggredirono i carabinieri, condanne confermate

LAMEZIA TERME La Corte d`appello di Catanzaro ha confermato oggi le due condanne inflitte in primo grado ad altrettante persone di etnia rom imputate a seguito dell`aggressione avvenuta in danno de…

Pubblicato il: 09/07/2012 – 18:52
Aggredirono i carabinieri, condanne confermate

LAMEZIA TERME La Corte d`appello di Catanzaro ha confermato oggi le due condanne inflitte in primo grado ad altrettante persone di etnia rom imputate a seguito dell`aggressione avvenuta in danno dei carabinieri il 18 luglio 2006 nel campo rom di viale Isonzo del capoluogo di regione. Come richiesto dal sostituto procuratore generale, Eugenio Facciolla, i giudici (presidente Talarico, consiglieri Bravin e Galati) hanno lasciato immutata la sentenza di primo grado, emessa il 6 ottobre del 2008, con la quale il tribunale di Catanzaro condannò a due anni e sei mesi di reclusione Antonio Abruzzese e ad un anno e cinque mesi Antonia Vecceloque Pereloque, che furono contestualmente assolti per alcune delle contestazioni a loro carico – con quella stessa pronuncia il giudice assolse altri due imputati, per i quali, tuttavia, gli atti furono rimandati in Procura in relazione alle ipotesi di violenza a pubblico ufficiale per la prima, ed evasione per il secondo. Il procedimento giudiziario – nell`ambito del quale altre sette persone avevano già patteggiato pene comprese fra sette mesi e un anno e quattro mesi di reclusione, il 13 marzo del 2007 – è nato da una vicenda che destò scalpore in città, poichè i militari, che si recarono al campo rom di viale Isonzo per svolgere attività di servizio, furono letteralmente assaliti dai nomadi in numero nettamente maggiore. I carabinieri, per la precisione, stavano effettuando una serie di perquisizioni in varie abitazioni occupate da famiglie di etnia rom, quando avevano incrociato Rita Passalacqua che scendeva di fretta le scale di casa tenendo stretta al petto una scatoletta metallica dove erano nascoste 16 dosi di cocaina confezionate in bustine di plastica (per quell`accusa di spaccio la donna ha poi patteggiato). Ma, al momento dell`arresto della 30enne, era scoppiata una violenta rivolta da parte di decine di nomadi, che avevano costretto i militari a ripiegare per via, soprattutto, di un pericoloso lancio di sassi ed oggetti che distrusse due Gazzelle. Undici rom furono poi identificati come i principali artefici della sommossa, e divennero destinatari di un provvedimento cautelare emesso dalla procura della Repubblica ed eseguito fra agosto e settembre 2006, con le accuse di rissa, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento. Nel marzo seguente, poi, i primi sette patteggiamenti davanti al giudice dell`udienza preliminare di Catanzaro, Antonio Rizzuti. Infine, per gli ultimi quattro imputati, che furono citati direttamente a giudizio, iniziò il processo che si concluse con le due condanne confermate oggi in appello e due assoluzioni.

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