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Spadaro: «Durissimi ma eccezionali gli anni al tribunale di Lamezia»

LAMEZIA TERME «Non nascondo che sarebbe stata una grande soddisfazione professionale ma, se analizzo il mio recente passato, riesco a trasformare la delusione in soddisfazione». Lo afferma Giuseppe…

Pubblicato il: 12/07/2012 – 20:40
Spadaro: «Durissimi ma eccezionali gli anni al tribunale di Lamezia»

LAMEZIA TERME «Non nascondo che sarebbe stata una grande soddisfazione professionale ma, se analizzo il mio recente passato, riesco a trasformare la delusione in soddisfazione». Lo afferma Giuseppe Spadaro, presidente di sezione al Tribunale di Lamezia Terme, in merito alla nomina a presidente del tribunale di Bruno Brattoli da parte del Csm. Spadaro concorreva allo stesso incarico ed in commissione aveva avuto tre voti, gli stessi ricevuti da Brattoli. «Quando sono giunto a Lamezia, il 6 luglio 2007 – ha proseguito – ero molto giovane, inesperto, probabilmente non all`altezza dell`incarico semidirettivo conferitomi: ho dovuto dirigere un ufficio giudiziario privo, da un anno, del compianto presidente di tribunale, Giulio Garofalo, da due anni, del presidente di sezione, Salvatore Murone, con 9 giudici presenti su 15. Se non fosse stato per la collaborazione dei miei altrettanto giovani, quanto valorosi, colleghi, sinceramente non ce l`avrei fatta».
«Sono stati cinque anni durissimi – ha detto ancora Spadaro – ma altrettanto eccezionali: ho attraversato momenti terribili in cui ho temuto non tanto per la mia incolumità, quanto per la serenità della mia famiglia. Sono stato offeso con scritte sui muri del tribunale, ma ho anche ricevuto il sostegno dei giovani della città, l`affetto dei miei colleghi, il plauso di un eccellente Foro, tecnicamente attrezzato, rispettoso dei ruoli, ma che non fa “sconti” a nessuno. Non ho mollato ed in quel momento ho capito che non stavo più “facendo” il giudice, ma ero finalmente “diventato” giudice. Sono cresciuto professionalmente ed umanamente con il personale amministrativo ed i miei colleghi ed insieme abbiamo `mandato avanti la baracca`, affrontato problemi gravissimi e situazioni delicate. Il mio unico merito, di cui sono veramente orgoglioso, è quello di non essermi imposto con autorità bensì di aver conquistato la loro fiducia, stima ed affetto, lavorando come loro. Ho imparato a Lamezia che un ufficio giudiziario non si gestisce svolgendo, esclusivamente, le funzioni semidirettive o direttive, ma stabilendo relazioni di qualità con le persone. È giusto così – ha concluso Spadaro – è stato nominato un magistrato di grande valore professionale e molto più titolato di me. Gli formulo i miei complimenti e l`augurio di buon lavoro».

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