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Le vecchie officine delle Ferrovie saranno sgomberate per la bonifica

La promessa del sindaco Mario Occhiuto di provvedere alla rimozione dell’amianto dai capannoni dell’area ex Ferrovie facendo in modo che le varie associazioni restino in quel luogo occupato, pare p…

Pubblicato il: 14/07/2012 – 11:37
Le vecchie officine delle Ferrovie saranno sgomberate per la bonifica

La promessa del sindaco Mario Occhiuto di provvedere alla rimozione dell’amianto dai capannoni dell’area ex Ferrovie facendo in modo che le varie associazioni restino in quel luogo occupato, pare proprio destinata a non essere mantenuta. Infatti quando comincerà l’intervento tutta la zona dovrà essere interamente sgomberata.
Nicola Buoncristiano, tecnico incaricato dalle Ferrovie di seguire i lavori in quanto funzionario dell’Asl e da tempo esperto sul trattamento dell’amianto, spiega che ci sono almeno due ragioni per le quali non si possono effettuare i lavori con persone estranee al cantiere nelle prossimità. Il primo motivo è puramente tecnico, visto che nessuno non autorizzato e adeguatamente attrezzato può accostarsi a un cantiere impegnato nello smaltimento di un materiale nocivo. Nessuna ditta si assumerebbe la responsabilità di far restare presenti persone pericolosamente esposte alle polveri di amianto. Il secondo motivo è invece di ordine legale. Infatti se le Ferrovie acconsentissero alla rimozione per tappe, facendo spostare le associazioni da un punto all’altra, riconoscerebbero implicitamente la presenza degli occupanti, cosa che ovviamente le Ferrovie non vogliono. Tanto basta per dire addio alla ipotesi avanzata pubblicamente da Occhiuto.
In verità, questa situazione non doveva essere nuova al sindaco, visto che sulla possibilità di procedere per step, lasciando quindi fruibili alcuni spazi dell’area anche durante i lavori, i tecnici incaricati avevano già manifestato molti dubbi. Del resto in uno scambio di lettere intercorso tra le Ferrovie, l’Asl e il comune, il presidente delle Ferrovie affermava che, «gli interventi non potranno essere eseguiti in presenza di persone estranee all’interno del citato complesso», premurandosi di usare il grassetto per dare maggiore rilievo a  questa frase.
La storia dell’amianto presente nei capannoni è antica. Già nel 2006 le coperture furono incapsulate, cioè le strutture di amianto furono coperte con una vernice collosa che blocca la dispersione di particelle. Oggi tuttavia nessun altro intervento in grado di tamponare la situazione pare praticabile e le Ferrovie hanno già stipulato nel giugno dello scorso anno un contratto con Calabria Maceri per rimuovere il materiale.
Quasi sicuramente all’inizio della prossima settimana i tecnici, e tra loro Nicola Buoncristiano, si incontreranno con il sindaco per spiegargli in via definitiva che i lavori dovranno essere obbligatoriamente effettuati cantierizzando l’area e sgomberando le persone che vi sono presenti.
Ora che le decisioni si avvicinano appare sempre meno probabile per il sindaco rispettare l’impegno assunto durante l’assemblea pubblica di quasi un mese fa. Resta in piedi l’altra promessa fatta pure in quella occasione, quando Occhiuto si impegnò a modificare entro un mese il Psu per salvare l’area dalle tentazioni speculative. Allo scadere del mese manca poco più di una settimana.

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