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Beni confiscati, manager a scuola

La gestione di aziende confiscate alla mafia. È stato al centro del percorso formativo che ha visto protagonisti 64 dirigenti d`azienda lombardi che per quattro mesi hanno studiato le tecniche per …

Pubblicato il: 16/07/2012 – 18:09
Beni confiscati, manager a scuola

La gestione di aziende confiscate alla mafia. È stato al centro del percorso formativo che ha visto protagonisti 64 dirigenti d`azienda lombardi che per quattro mesi hanno studiato le tecniche per garantire una migliore gestione dei beni sottratti alla criminalità organizzata. In particolare i manager da marzo a luglio hanno visionato 14 casi di imprese riconducibili alle mafie che lo Stato è riuscito a togliere dal loro controllo. L`iniziativa, promossa da Aldai, Assolombarda e Fondirigenti, si è conclusa oggi con un workshop presso l`Istud di Stresa che è partner scientifico assieme alle Università Bocconi e Luiss. Nel corso dell`incontro conclusivo sono intervenuti Antonio Calabrò, consigliere incaricato Assolombarda per la legalità e la cultura d’impresa, Romano Ambrogi, presidente Aldai, Domenico Barone, Fondirigenti, Marella Caramazza, direttore generale Fondazione Istud, Nunzio Trabace, responsabile Anbsc Milano, Felice Ruscetta, consigliere nazionale delegato all’area funzioni giudiziarie, Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec) e Salvatore Lo Balbo, segretario nazionale Fillea Cgil.
L`intervento di Michele Prestipino, della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, sul tema “Quale futuro? Come la ‘ndrangheta sta contagiando l’economia del nord”, ha concluso i lavori. « Il progetto – si legge in una nota dell`organizzazione –  che ha visto la partecipazione dopo una fase iniziale di selezione, di dirigenti con forti competenze manageriali provenienti da settori merceologici rilevanti per l’iniziativa, ha come obiettivo finale quello di mettere a disposizione del ministero dell’Interno e della Agenzia nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati, un pool di professionalità altamente qualificate impiegabili nella gestione e valutazione di imprese sequestrate e confiscate. L’azione di contrasto alla criminalità organizzata passa infatti sempre più spesso attraverso il sequestro e la confisca delle proprietà delle famiglie malavitose, che investono in società apparentemente sane, in territori anche esterni al proprio raggio d’azione tradizionale». Nel corso dell`incontro è emerso che tra le regioni più colpite dalla presenza criminale nella proprietà di aziende di piccole, medie e grandi dimensioni di diversi settori industriali, vi è proprio la Lombardia (196 aziende confiscate al maggio 2011; terza regione per confische dopo Sicilia e Campania). «Queste figure manageriali attentamente formate – sostengono gli organizzatori – potranno essere di supporto al curatore per un’azione finalizzata a garantire non solo il mantenimento delle attività, ma anche e soprattutto la loro crescita».

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