RIACE È da oggi in sciopero della fame per chiedere il rispetto dei diritti dei rifugiati Domenico Lucano, sindaco di Riace, che ha accolto diverse famiglie di profughi giunti in Calabria dopo lo sbarco a Lampedusa. «Da un anno – spiega – non riceviamo più contributi dalla Protezione civile e la situazione è insostenibile. Ci stanno prendendo in giro». Nel suo paese vivono 150 rifugiati tra cui 30 bambini. «Viviamo un`emergenza nell`emergenza». «La situazione adesso – aggiunge il sindaco Lucano – è diventata davvero difficile. Sono stati fatti danni irreparabili con case rimaste senza corrente elettrica. Anche gli esercenti non sono più in condizione di venirci incontro. Solo la farmacia accetta i nostri bonus per il latte a una bimba di sei mesi figlia di una coppia di rifugiati». Intanto a Riace e al suo primo cittadino è giunta l`adesione e la solidarietà di altri sindaci calabresi come quello di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, che vive la sua stessa situazione, gli ex sindaci di Caulonia, Ilario Ammendolia, e di Rosarno, Giuseppe Lavorato. «La protesta andrà avanti a oltranza – dice ancora Lucano – fino a quando non verrà qui chi ha possibilità di risolvere una condizione diventata davvero insostenibile. Rivendichiamo il rispetto minimo dei diritti dei rifugiati e delle loro famiglie».
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