Quanti sono i prodotti enogastronomici tipici calabresi? Almeno 269, secondo la stima della Coldiretti, che proprio oggi ha presentato a Roma “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico”, il primo rapporto sul turismo del cibo e dell’ambiente che prevede l’assegnazione delle “Bandiere del gusto 2012” alle diverse regioni italiane. In questa speciale classifica, dedicata a chi ama viaggiare alla scoperta delle tradizioni enogastronomiche tipiche, la Calabria non sfigura affatto, collocandosi al settimo posto tra le regioni che vantano il maggior numero di prodotti tipici. Tra cui spiccano, e non poteva essere altrimenti, le cipolle rosse di Tropea, il caciocavallo della Sila, il peperoncino di Soverato e la nduja di Spilinga.
In totale, lungo la penisola, sono stati censiti ben 4671 alimenti unici, il 10% dei quali si trovano in Toscana, che si aggiudica il primo posto nella speciale classifica Coldiretti con 465 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. Al secondo posto, il Lazio, con 384 prodotti recuperati. Gradino basso del podio, a pari merito, va a Campania e Veneto con 370 prodotti censiti.
Nella speciale classifica delle bandiere del gusto stilata da Coldiretti ci sono poi anche il Piemonte con 363 prodotti seguito dalla Liguria, che può contare su 295 prodotti diversi e l’Emilia Romagna che con ben 28 nuove denominazioni ha stabilito il record di incremento del 2012 raggiungendo quota 285. Seguono a ruota tutte le altre regioni, tra cui la Calabria, seguita da Lombardia (242 specialità), Sicilia (234) Puglia (231), Sardegna (178), Molise (159), Friuli-Venezia Giulia (150) e Marche (150). Gli ultimi 3 posti sono occupati da Basilicata (77 prodotti tipici) Umbria (69) e Val d’Aosta (32). A prevalere tra le specialità regionali – secondo i dati Coldiretti – ci sono 1420 tipi diversi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1305 verdure fresche e lavorate, 766 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 475 formaggi, 160 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 151 prodotti di origine animale e 147 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. Dall’indagine è emerso che secondo il 35% degli italiani il successo della vacanza dipende proprio dal cibo e dalle degustazioni delle specialità enogastronomiche locali. Il cibo continua insomma a essere considerato l’ingrediente più importante della vacanza e batte la visita a musei e mostre (29%), lo shopping (16%), la ricerca di nuove amicizie (12%), lo sport (6%) e il gioco d’azzardo (2%).
x
x