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IN EDICOLA | L`eccellenza non basta

Tra i più noti urbanisti europei eppure  considerata non all`altezza di insegnare all`Università della Calabria. È lo strano caso della professoressa Paola Cannavò. Una vera e propria eccellenza ne…

Pubblicato il: 20/07/2012 – 19:02
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Tra i più noti urbanisti europei eppure  considerata non all`altezza di insegnare all`Università della Calabria. È lo strano caso della professoressa Paola Cannavò. Una vera e propria eccellenza nel suo settore tanto da aver ricevuto l`onorificenza di “Benemerita alla cultura della Repubblica italiana” ed essere stata tra le poche italiane ad aver insegnato nella prestigiosa Harvard University. Dopo aver completato il biennio la docente ha avviato le procedure per la conferma in ruolo. Sembrava una pura formalità e, invece, la Commissione giudicatrice per la conferma in ruolo, a maggioranza (due su tre), ha espresso «giudizio sfavorevole». Diretta conseguenza è stato il decreto del rettore che «dispensa dal servizio dall’1 luglio» la professoressa. Nel mondo accademico la notizia si è diffusa velocemente provocando un moto di protesta. In poche ore una “lettera-appello” è stata sottoscritta da 81 personalità del mondo scientifico e accademico. Quasi 200 studenti hanno scritto al rettore per “salvare” il posto della professoressa. Un moto di opinione che ha coinvolto la comunità scientifica internazionale, sono state raccolte firme in Canada, Stati Uniti, Svizzera, Polonia, Germania, Portogallo, Svezia e, naturalmente, Italia. Il caso è finito davanti ai giudici del Tar. Il legale della docente, l`avvocato Alfredo Gualtieri, ha depositato un voluminoso ricorso a cui sono state allegate le decine di importanti pubblicazioni e ricerche effettuate dalla professoressa Cannavò. Eppure, scrive l`avvocato Gualtieri nel ricorso, «tutto ciò non vale, evidentemente, nell’ “altra repubblica”, delle “contrapposte collocazioni” all’interno del mondo accademico, dove la inutile burocratizzazione del percorso scientifico può portare anche al “cinismo” di bloccare (anzi “bocciare”) la carriera universitaria di chi, come la professoressa Cannavò, ha acquisito solo i meriti e il rilievo culturale che la comunità scientifica internazionale le ha conferito».

(Sul Corriere della Calabria in edicola da venerdì 20 luglio l`articolo integrale)

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