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Centrale di Saline, arriva la bandiera nera a Sei

REGGIO CALABRIA «Archiviare ogni dissennato progetto di realizzazione della centrale a carbone a Saline Ioniche che rappresenterebbe una pesante ipoteca sul futuro dell`area grecanica e per il sist…

Pubblicato il: 24/07/2012 – 18:00
Centrale di Saline, arriva la bandiera nera a Sei

REGGIO CALABRIA «Archiviare ogni dissennato progetto di realizzazione della centrale a carbone a Saline Ioniche che rappresenterebbe una pesante ipoteca sul futuro dell`area grecanica e per il sistema energetico del nostro Paese». È il monito lanciato a Saline Ioniche da Goletta verde, la campagna di Legambiente che da 27 anni «è in prima linea contro i pirati del mare, ovvero chiunque sfrutti il bene comune a fini privati», che ha consegnato le bandiere nere. «La centrale – è scritto in una nota di Goletta Verde – comprometterebbe ulteriormente il futuro economico e occupazionale di una zona già provata da un passato industriale che ha lasciato in eredità opere incompiute e ferite profonde al territorio. L`ordine del giorno approvato ieri all`unanimità dal Consiglio regionale, deve aprire un nuovo scenario per il territorio grecanico finalizzato alla riqualificazione del territorio tramite un attento e ben ragionato sviluppo sostenibile che veda nelle energie rinnovabili e nel turismo di qualità la chiave di volta per rilanciare l`occupazione e porre le basi per un futuro pulito per Saline Ioniche e per tutta la Calabria». «I pirati del mare – ha sostenuto Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente – non sono delle suggestioni dei romanzi di Salgari o delle recenti pellicole cinematografiche con Johnny Deep ma sono purtroppo rappresentati da chi minaccia realmente lo sviluppo del Paese e l`integrità ambientale delle coste, come nel caso della Società Sei, Saline energetiche ioniche, alla quale oggi assegniamo una bandiera nera, per l`arroganza coloniale con cui insiste nel portare avanti, con ogni mezzo e in contrasto con ogni utilità sociale, il progetto di costruzione di una centrale a carbone nell`ex area industriale di Saline Ioniche. Il secondo vessillo dei pirati indirizzato al sindaco di Montebello Ionico, Antonio Guarna, è per il momento in stand-by con l`auspicio che il primo cittadino possa seguire alla decisione del Consiglio regionale e, lasciando da parte qualunque esitazione, si ponga in maniera chiara e decisa contro qualunque investimento a sostegno della centrale a carbone e diventi punto di riferimento amministrativo del progetto di rilancio sostenibile del territorio». «Il Consiglio regionale – ha sostenuto Nuccio Barillà della segreteria nazionale di Legambiente – è una conferma e una svolta per uscire dall`impasse causata dall`insensato progetto della Sei. L`ordine del giorno approvato all`unanimità ribadisce il no alla centrale, impegna la giunta a procedere al ricorso in tutte le sedi contro il decreto di Via firmato da Monti e spinge l`amministrazione regionale a trovare risorse per uno sviluppo territoriale turistico alternativo. Dalla vertenza contro il carbone nell`area grecanica si deve uscire con un`alternativa seria e concreta per chiudere definitivamente con la cattiva industrializzazione che uccide il territorio come già visto nel passato proprio a Saline, come da noi più volte proposto in passato con l`individuazione di puntuali idee progettuali».

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