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Napoli (Fli): «Inaccettabile carenza di mezzi e personale nella polizia penitenziaria»

Carenze di mezzi e personale «inaccettabili» nella regione che cerca di affrancarsi dal gioco della malavita organizzata. Sono parole dure quelle con le quali Angela Napoli si è rivolta al ministro…

Pubblicato il: 25/07/2012 – 11:16
Napoli (Fli): «Inaccettabile carenza di mezzi e personale nella polizia penitenziaria»

Carenze di mezzi e personale «inaccettabili» nella regione che cerca di affrancarsi dal gioco della malavita organizzata. Sono parole dure quelle con le quali Angela Napoli si è rivolta al ministro della Giustizia, chiedendogli «quali urgenti iniziative intenda assumere per garantire la sicurezza in tutte le strutture penitenziarie calabresi e per sopperire alle carenze di uomini e mezzi, al fine di garantire lo svolgimento di tutte le fasi processuali, in particolare, quelle che riguardano detenuti responsabili di reati di stampo mafioso».
La parlamentare di Futuro e Libertà, in una interrogazione urgente a risposta in commissione, ricorda di avere «più volte evidenziato il grande disagio con il quale opera la Polizia penitenziaria in Calabria, a causa delle inaccettabili carenze di mezzi e personale» e parla di una «ormai recidiva impossibilità dei magistrati a svolgere le udienze processuali giacché la polizia penitenziaria non può trasferire i detenuti presso le aule giudiziarie»
«È ancor più inaccettabile – aggiunge la Napoli – che questo accada per processi contro uomini della ‘ndrangheta, la cui pervasività è divenuta in Calabria davvero preoccupante». Poi cita il caso più recente: «Proprio ieri, 24 luglio, Angelo D’Agostino di Rosarno, condannato la settimana scorsa alla pena di sei anni di reclusione per spaccio di droga, è evaso dal carcere di Palmi mentre si trovava nel cortile per l’ora d’aria; l’uomo ha scavalcato i muri di due cortili ed ha raggiunto il muro perimetrale del carcere da dove si è calato utilizzando delle lenzuola legate come una fune; anche la gravità di questa evasione evidenzia la drammaticità della situazione carceraria in Calabria».
Secondo Angela Napoli «disagi, problemi e rinvii stanno davvero ponendo a rischio i processi» («mercoledì 18 luglio – aggiunge – è accaduto a Reggio Calabria, dove è saltata l’udienza di un processo contro tre presunti mafiosi perché la polizia penitenziaria non è riuscita a trasportare i detenuti dal carcere all’aula del tribunale») e «nei penitenziari calabresi la situazione è sempre più difficile non solo per il sovraffollamento dei detenuti che sono 3.000, di cui 67 donne, a fronte dei 1890 posti disponibili, ma anche per la mancanza di personale della Polizia penitenziaria, i cui organici non sono assolutamente stati mai adeguati alla necessità».

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