Ultimo aggiornamento alle 8:04
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Arrestato ufficiale dei carabinieri, il nipote del boss gli custodiva la barca

CATANZARO C`era un rapporto di amicizia legato a una barca ormeggiata a Isola Capo Rizzuto (Crotone) tra il colonnello dei carabinieri Enrico Maria Grazioli e Nicola Arena, di 48 anni, nipote omoni…

Pubblicato il: 26/07/2012 – 13:45
Arrestato ufficiale dei carabinieri, il nipote del boss gli custodiva la barca

CATANZARO C`era un rapporto di amicizia legato a una barca ormeggiata a Isola Capo Rizzuto (Crotone) tra il colonnello dei carabinieri Enrico Maria Grazioli e Nicola Arena, di 48 anni, nipote omonimo di Nicola Arena, 75 anni, ritenuto il boss della cosca della `ndrangheta. È proprio per il loro rapporto di amicizia che Grazioli si è rivolto ad Arena per intervenire su un imprenditore di Crotone che non aveva pagato dei lavori all`imprenditore catanzarese Danilo Silipo. I particolari della vicenda, che ieri ha portato in carcere il colonnello Grazioli con l`accusa di tentata estorsione, sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato il procuratore della Repubblica e capo della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, e il procuratore aggiunto, Giuseppe Borrelli. Il debito vantato da Silipo nei confronti dell`imprenditore crotonese ammontava a circa 40mila euro. Silipo dopo aver tentato di recuperare il credito attraverso le vie legali, senza però riuscirvi, decise di chiedere aiuto a Grazioli il quale interessò Nicola Arena.
Sulla vicenda il procuratore Lombardo ha evidenziato che «questi episodi alimentano la forza intimidatrice della criminalità. Da parte nostra c`è la piena fiducia nei confronti dell`Arma dei carabinieri ma se ci sono delle mele marce bisogna eliminarle». Per il procuratore aggiunto è grave il «comportamento di un uomo delle istituzioni. La criminalità organizzata si alimenta di queste contaminazioni ed è per questo che bisogna intervenire perché chi sbaglia deve pagare. Il fenomeno non riguarda solamente l`arma dei carabinieri nella quale riponiamo tutta la nostra fiducia». «Il nostro è un territorio – ha concluso Borrelli – ad elevata pervasività criminale ed è per questo che ci servono investigatori capaci di fronteggiare la situazione a un livello adeguato».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x