Lamezia conferisce la cittadinanza onoraria al direttore della Fao

LAMEZIA TERME In occasione della sua prima visita in Calabria, nei luoghi dai quali partirono i suoi familiari (la famiglia materna era originaria di Pianopoli), l`amministrazione comunale di Lamezia Terme ha deciso di conferire a Josè Graziano da Silva, direttore generale dell`Organizzazione delle Nazioni unite per l`alimentazione e l`agricoltura (Fao), la cittadinanza onoraria della città. «È con grande emozione che mi trovo oggi qui davanti a voi – ha detto il direttore della Fai –. È passato quasi un secolo da quando i miei nonni materni emigrarono in Brasile. Quella traversata, fatta allora da migliaia di altre famiglie italiane, ha contribuito a costruire il Brasile di oggi. I miei nonni, attraversarono l’Atlantico ma mantennero un legame molto forte con la loro terra natía. Portarono con se le loro tradizioni, cultura e conoscenze, ed un affetto speciale per questa terra che è sempre rimasta vicina ai loro cuori. Anche se lontana, l’Italia è sempre stata presente nella nostra vita. Ho sempre chiamato i miei nonni materni “nonna” e “nonno”, non usando mai la parola brasiliana “avo”. Il contatto con loro, è stato sempre marcato dalla loro storia vissuta in Calabria». Il legame con la terra d`origine resta nel cuore. «Parlando di ricordi, con mia nonna, – ha aggiunto – ho imparato a fare le conserve di verdure, i dolci di frutta, i succhi e anche i liquori di agrumi. Ricordo che uno dei premi più ambiti della settimana era un bicchiere di vino prima del pranzo della domenica per stimolare l’appetito. Con mia nonna, ho imparato il valore degli alimenti e l’importanza di evitare gli sprechi. Oggi, ogni anno, si buttano più di seicento milioni di tonnellate di cibo; cioè circa un sesto della produzione annuale di alimenti. Tra quello che si perde nel processo produttivo e quello che si butta, perdiamo la possibilità di usufruire di un miliardo di tonnellate di cibo ogni anno. Questo spreco è maggiore nei Paesi industrializzati, e include alimenti che i consumatori buttano, e quelli che i venditori scartano a causa della loro apparenza e gli alimenti che non sono più vendibili dopo il periodo di scadenza. I numeri sono impressionanti. La sola quantità di alimenti buttati dai consumatori dei Paesi industrializzati, circa 222mila di tonnellate di beni alimentari, è equivalente a tutta la produzione dell’Africa sub-sahariana. Possiamo alimentare il mondo. Possiamo dare cibo a tutti, ma dobbiamo farlo, e possiamo farlo, preservando l’ambiente. Pertanto, ridurre lo spreco, dev’essere un obbligo di tutti noi. Non solo delle nostre nonne. C’è un’altra lezione che il mondo deve imparare: mangiare bene, basando la propria dieta su alimenti salutari a nutritivi. La Fao, l’Organizzazione che sono stato chiamato a dirigere dal gennaio di quest’anno, rappresenta un punto di riferimento per tutto il mondo per gli sforzi di ridurre la fame e la malnutrizione. Sono impegnato in un grande lavoro di rinnovamento e di adeguamento di questa grande organizzazione perché sia più vicina a chi ne ha bisogno. Sono convinto che le miei origini calabresi, la sensibilità che mi viene dai miei nonni, abbiano avuto un ruolo fondamentale nel farmi avvicinare alle tematiche e al lavoro dell’Organizzazione».
«Credo, che per risolvere i problemi che abbiamo di fronte, – ha concluso  Josè Graziano da Silva – dobbiamo guardare al passato. E parte della mia storia comincia da qui. Per questo è un grande onore per me ricevere la cittadinanza onoraria di Lamezia Terme. Ricevere questa onorificenza è per me più che un riconoscimento, un modo per ritornare, e riprendere contatto con la mia storia, con il mio passato».