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Il commiato di Angelosanto

REGGIO CALABRIA Dopo tre anni di grandi successi contro la ‘ndrangheta, il colonnello Pasquale Angelosanto lascia il Comando provinciale dei carabinieri di Reggio. Da lunedì l’ufficiale dell’Arma p…

Pubblicato il: 28/07/2012 – 12:30
Il commiato di Angelosanto

REGGIO CALABRIA Dopo tre anni di grandi successi contro la ‘ndrangheta, il colonnello Pasquale Angelosanto lascia il Comando provinciale dei carabinieri di Reggio. Da lunedì l’ufficiale dell’Arma prenderà servizio a Roma, dove assumerà l’incarico di vicecomandante del Ros. Il suo posto sarà occupato dal colonnello Lorenzo Falferi, in arrivo dal Comando di Milano. Un periodo, quello che ha visto il colonnello Angelosanto in prima linea, contrassegnato da colpi ferali inferti alle principali cosche della provincia. Sotto la sua supervisione, sono state più di trenta le operazioni contro i clan più organizzati della ‘ndrangheta calabrese, tra cui spiccano “Meta” (contro le cosche Condello, De Stefano e Libri), “Il Crimine” (nella quale sono state emesse 180 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 53 fermi per indiziati di delitto), “Epilogo” (clan Serraino), “Recupero” (Commisso), “Reale” (Pelle di San Luca, Morabito di Africo e Ficara-Latella di Reggio), “All inside” (cosca Pesce).
Quello del Comando provinciale è stato un lavoro intenso, che ha permesso di conseguire importanti risultati anche per quanto riguarda la cattura di pericolosi latitanti e l’individuazione delle loro reti di favoreggiamento. Le primule rosse catturate sono state 15 nel 2010, 15 nel 2011 e 9 nel primo semestre del 2012. Tra questi spiccano gli arresti di Saverio Trimboli (capo dell’omonima cosca), di Francesco Pesce, Rocco Aquino e Sebastiano Pelle (ricercato dal ’95). Molti anche i sequestri e le confische di capitali mafiosi, che hanno colpito un gran numero di clan appartenenti ai tre mandamenti della provincia, per una somma complessiva di oltre 846 milioni di euro nel 2009, 173 nel 2010, 350 nel 2011 e 63 nei primi mesi del 2012.
Nello stesso periodo l’Agenzia nazionale dei beni confiscati ha destinato al Comando provinciale dell’Arma molti immobili in precedenza nella disponibilità delle cosche, tra cui uno appartenente al clan Ficara-Latella, per la nuova sede della stazione di Rosario Valanidi, un complesso di Marina di Gioiosa della famiglia Aquino, più altre strutture nella disponibilità dei Pesce-Bellocco e dei Mammoliti. Anche nel campo delle misure di prevenzione personale il Comando guidato da Angelosanto ha esercitato una forte azione di contrasto. In particolare, sono state proposte 368 persone per l’avviso orale (di cui 233 accolte) e 927 per la sottoposizione alla sorveglianza speciale o con obbligo di soggiorno (485 quelle accettate). Notevoli i risultati anche nel sequestro di sostanze stupefacenti. Nel periodo dal 2009 al 2012 sono stati intercettati 1250 kg di cocaina proveniente dal Sud America e importati attraverso il porto di Gioia Tauro. Il Comando provinciale, in collaborazione con i “Cacciatori” e l’ottavo nucleo “Elicotteri” di Vibo Valentia, ha inoltre scoperto circa 162 piantagioni di marijuana. Sono calate anche le rapine perpetrate ai danni dei cacciatori durante la stagione venatoria, per una riduzione complessiva del fenomeno pari al 45%.
Successi eccezionali, che Angelosanto intende condividere con tutti i vertici e il personale dell’Arma. «I grandi risultati sono arrivati per merito di tutti i carabinieri della provincia», ha detto il colonnello nel corso della conferenza stampa di commiato di questa mattina. «Ho avuto l’onore di comandare questi uomini. Ma non posso fare a meno di ringraziare anche la stampa, per la risonanza data al nostro lavoro». Angelosanto ricorda i risultati ottenuti, frutto di un lavoro corale condotto insieme agli altri rappresentanti delle istituzioni, con i quali «eravamo tutti dalla stessa parte». Il futuro vicecomandante del Ros di Roma ha ringraziato in particolare i procuratori Giuseppe Pignatone e Ottavio Sferlazza, gli aggiunti Michele Prestipino e Nicola Gratteri, e il procuratore generale Di Landro. In più ha ricordato il lavoro congiunto con tutte le autorità della provincia, tra cui i prefetti e gli altri comandanti della guardia di finanza. «Vado via con commozione e da cittadino di Reggio Calabria – ha detto infine -. Oggi posso dire che lascio la mia città».

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