E il rugbista azzurro Lo Cicero fa l`indossatore a Roccella

ROCCELLA JONICA Non deve essere facile per un campione di rugby trasformarsi in indossatore e sfilare in passerella: è questa la sfida di Andrea Lo Cicero, star azzurra della palla ovale che questa sera farà il suo debutto nel defilé “Roccella è moda, arte, cultura e spettacolo”, kermesse organizzata dall`atelier “Ilario alta sartoria” nel comune perla dello Jonio. «Sfilare non è il mio mestiere. Spero che il pubblico mi supporti come fa durante i match», spiega “il barone”, Andrea Lo Cicero Vaina, che ha origini nobili: nato a Catania 36 anni fa, campione sportivo con la passione dello spettacolo.
Tra un anno, annuncia, dirà addio ai campi di gioco (milita nel club francese Racing Metro 92) e intanto pensa al futuro. Già protagonista di un cortometraggio per “Stracult movie” in cui gioca a fare l`erede di Bud Spencer, il rugbista ha già debuttato anche in piccoli ruoli da attore con Lillo e Greg (“The movie”) e nella fiction con Beppe Fiorello nel film “La vita rubata” sulla drammatica storia vera di Graziella Campagna, vittima di mafia. È stato inoltre più volte ospite di Rosario Fiorello nei suoi spettacoli, in tv e a teatro. Accetterebbe di partecipare ad uno show come “Ballando con le stelle”? «Sì – risponde – è una trasmissione che mi piace molto. Dovrebbero però trovare un insegnante dotata di molta pazienza e che si presti a fare coppia con un “ballerino” della mia stazza». Per la sfilata di Roccella, Lo Cicero ha scelto quattro abiti di cui tre con giacca doppiopetto. Smentisce il luogo comune: «Non è vero che ingrossa, indosso sempre giacche classiche doppiopetto su misura perché, con queste spalle, rimettono tutto al posto giusto e ti fanno sentire veramente elegante».
Reduce da un intervento al gomito, Lo Cicero continua ad allenarsi tra una seduta di riabilitazione e l`altra, anche in vista del Sei Nazioni, a partire da febbraio. Si prepara all`ultimo anno sui campi di rugby in vista dell`addio: «Nessuna malinconia – assicura – sono stanco, saturo. E poi credo che si debba veramente lasciare spazio ai giovani». Intanto “il barone” dallo sguardo gioviale continua con passione anche il suo impegno come ambasciatore dell`Unicef, al fianco di altri grandi campioni come Francesco Totti.