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Lidi nel tritacarte

La pastrocchiata vicenda del bando sui lidi di qualità in Calabria ha un nuovo capitolo. Questa volta l`errore è stato talmente grossolano da costringere lo stesso autore ad ammetterlo. Ma solo dop…

Pubblicato il: 31/07/2012 – 13:58
Lidi nel tritacarte

La pastrocchiata vicenda del bando sui lidi di qualità in Calabria ha un nuovo capitolo. Questa volta l`errore è stato talmente grossolano da costringere lo stesso autore ad ammetterlo. Ma solo dopo un ricorso davanti al Tar. Stiamo parlando del bando, pubblicato oltre due anni addietro dalla Regione, e sospeso dopo l`emanazione di ben due graduatorie, un lungo elenco di errori burocratici e ritardi amministrativi a cavallo di due legislature. Così la storia, di cui si è occupato a febbraio scorso il Corriere della Calabria, si arricchisce ora di un nuovo pesante errore che rischia di causare un esborso alle casse della Regione, con gli avvocati di parte che annunciano una denuncia penale per abuso d`ufficio e omissioni in atti.

SOSPENSIONE SINE DIE, CAMBIO DI DATA E MOTIVAZIONI CONTROVERSE
Quest`ultimo capitolo prende le mosse dal ricorso effettuato da sedici imprenditori davanti al Tribunale regionale amministrativo contro il decreto adottato dal direttore generale del dipartimento Turismo, Raffaele Rio. Ebbene, quel decreto, eccepiscono gli operatori turistici, conterebbe errori di cui il più vistoso sarebbe la mancanza della data di conclusione della sospensiva. Da qui l`impugnativa dell`atto formulata dagli imprenditori – difesi dall`avvocato Francesco Pitaro – per ottenere l`annullamento del decreto. Ma ecco il colpo di scena. Per cercare di mettere una pezza al misfatto lo stesso Rio, subito dopo l`impugnativa proposta davanti al Tar, ha adottato l`11 luglio un nuovo decreto con cui ha ammesso l`errore della mancanza del termine della durata della sospensione e ha riformato il precedente atto viziato fissando al 31 dicembre prossimo la scadenza. Un passaggio non indolore per gli operatori turistici visto che sono stati costretti a ricorrere in giudizio. Ma c`è di più. Nel nuovo decreto a firma del dirigente generale si legge una nuova motivazione per la quale l`iter amministrativo del bando sarebbe stato sospeso. Questa volta alla base dello stop impresso al bando non ci sarebbe stata la mancanza dei fondi – 8 milioni provenienti dalle risorse recuperate dal Por 2000-2006, secondo la prima versione offerta dal dipartimento retto da Scopelliti, svaniti – ma presunte irregolarità nella redazione delle graduatorie. Nel decreto, infatti, si legge: «L’Ufficio competente ha avviato una verifica sulla correttezza delle procedure utilizzate per la redazione della graduatoria definitiva in merito all’avviso pubblico “Stabilimenti balneari”».

DANNO ERARIALE, AZIONI RISARCITORIE E DENUNCIA IN PROCURA
Una giustificazione che non è affatto piaciuta a chi – dopo aver affrontato spese di istruttoria e investimenti nel settore – era in procinto di ottenere le risorse annunciate dal bando. Da qui la decisione adottata dai sedici imprenditori inseriti in posizione utile in graduatoria di diffidare la Regione e il dirigente generale Rio a dare esecuzione a quanto previsto dall`iter del bando.
Ma non solo gli imprenditori balneari annunciano, in una nota diffusa dall`avvocato Pitaro, «di chiedere al Tar la condanna della Regione alle spese di giudizio nonché la trasmissione del fascicolo alla procura presso la Corte dei conti per danno erariale». Per le contraddizioni sulle motivazioni alla base della sospensiva gli imprenditori balneari hanno «diffidato la Regione Calabria e il dirigente generale Raffaele Rio a dare esecuzione, entro il 31/10/2012, alle graduatorie definitive». E, infine l`intimazione in caso di mancata esecuzione delle graduatorie: «Proporre un esposto alla Procura presso il Tribunale di Catanzaro, affinché venga fatta luce su tutta la vicenda, per i reati di abuso d’ufficio e omissioni, nonché di avviare un’azione risarcitoria, per tutti i danni ingiustamente subiti, nei confronti della Regione Calabria e direttamente e personalmente anche nei confronti del dirigente generale Raffaele Rio».

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