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Talenti calabresi a lezione dal Maestro

REGGIO CALABRIA Non è stato per Riccardo Muti un concerto come tanti quello che ieri sera il maestro ha diretto a Reggio Calabria nella Piazza d`Armi della Scuola allievi carabinieri. Muti è stato …

Pubblicato il: 01/08/2012 – 16:56
Talenti calabresi a lezione dal Maestro

REGGIO CALABRIA Non è stato per Riccardo Muti un concerto come tanti quello che ieri sera il maestro ha diretto a Reggio Calabria nella Piazza d`Armi della Scuola allievi carabinieri. Muti è stato protagonista di un «un evento enorme», come egli stesso l`ha definito, dirigendo 270 ragazzi appartenenti alle bande musicali di 28 centri della Calabria che hanno dato vita a un`esecuzione di particolare significato emotivo e culturale. «Quello che è avvenuto qui stasera (ieri, ndr) – ha detto Muti al termine del concerto – rappresenta un esempio per tutta l`Italia. La Calabria deve essere fiera di questo avvenimento e di questi ragazzi, che hanno dimostrato una grande passione». Nella prima parte del concerto i ragazzi hanno eseguito sei brani, tra cui in apertura “La fedelissima“, marcia d`ordinanza dell`Arma dei carabinieri, ascoltata in piedi dal pubblico, diretti da sei maestri (Pasquale Lucà, Maurizio Managò, Vincenzo Panuccio, Roberto Caridi, Gaetano Pisano e Cettina Nicolosi). Quindi, nella seconda parte, c`è stata l`entrata in scena del maestro Muti, che ha diretto l`esecuzione da parte dei ragazzi delle bande di due brani di Giuseppe Verdi (la Ouverture da la Forza del destino e la Sinfonia da Nabucco) e uno di Vincenzo Bellini (la Sinfonia da Norma). Un`esecuzione che il Maestro ha dimostrato di apprezzare. «Questi ragazzi – ha detto Muti – si sono dimostrati valorosi. Devo esprimere un apprezzamento anche nei confronti dei loro insegnanti per la bravura e la passione con la quale educano questi ragazzi nel loro impegno artistico, e alle loro famiglie, che credono nelle potenzialità dei loro ragazzi, comprendendo che la musica è un elemento basilare di crescita e di civiltà. Stasera la Calabria ha avuto la possibilità di dare un`immagine di sè completamente opposta». «Sono un uomo del Sud che con la musica ha fatto fortuna e l`augurio che rivolgo a voi tutti – ha concluso Muti rivolto ai ragazzi che hanno eseguito il concerto – è che proprio attraverso la musica possiate avere conforto e benessere». L`esecuzione finale dell`Inno nazionale ha dato lo spunto a Muti di difendere ancora una volta il brano di Goffredo Mameli. «Il Nabucco – ha detto Muti – non è un inno. È un canto di sofferenza e di desolazione di un popolo in esilio, e non mi risulta che gli italiani lo siano. Bastano per capire tutto le prime due parole dell`Inno di Mameli: Fratelli d`Italia».
I saluti istituzionali sono stati porti dal prefetto di Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli, che ha rivolto un «sentito ringraziamento al maestro Muti che con la sua presenza – ha detto – ha voluto testimoniare ancora una volta il grande affetto e la grande vicinanza che lo legano ai giovani della Calabria». Il comandante della Legione Calabria dei carabinieri, generale Adelmo Lusi, si è fatto portavoce dei saluti del comandante generale dell`Arma, generale Leonardo Gallitelli. «La musica – ha detto Lusi – è l`elemento che più di ogni altro spinge l`uomo verso i valori positivi».

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