CATANZARO «Da diversi anni, e anche ultimamente, la Coldiretti ha chiesto che la riforma dell`Afor edell`Arssa, divenga una realtà. La constatazione più percepibile è che così come sono, questi enti strumentali, non servono a nessuno e meno che mai, l`Arssa, all`agricoltura calabrese». È quanto si afferma in una lettera che Coldiretti Calabria ha inviato ai capigruppo della commissione Bilancio del Consiglio regionale e all`assessore regionale Michele Trematerra in vista della riunione del Consiglio regionale di domani. «Aggiungiamo – prosegue Coldiretti – che lo spreco, perché anche di questo si tratta delle risorse finalizzate e purtroppo consolidate nel bilancio regionale, non è più sostenibile. Oggi, come non mai, occorre governare e risolvere i problemi in un quadro istituzionale che sta mutando velocemente, che deve vederci pronti alle nuove sfide. I costi di una ulteriore e prolungata attesa possono diventare davvero troppo alti per essere sopportati passivamente; comprendiamo, che pur con ogni cautela del caso, con i se e i ma non si fa certamente la storia e non si mettono in moto meccanismi virtuosi per contenere l`espansione della spesa ed anzi ridurla. Non parliamo di salvataggio ma quasi, e quindi gli sforzi devono moltiplicarsi, perché i vantaggi di una riforma ragionevolmente sono enormemente superiori agli svantaggi». «La posizione di Coldiretti, in particolare per quantoriguarda l`Arssa – si legge ancora – è nota da tempo ed è stata ampiamente documentata e illustrata anche nel corso dell`ultima audizione in commissione. Non serve evidentementesolo cambiare l`acronimo, bensì, ne siamo fortemente convinti, essa serve allo sviluppo dell`agricoltura, alla sua crescita, alla necessità di una continua innovazione, per consolidare le perfomance di un settore che nonostante tutto cresce. Riformare l`Arssa, significa offrire servizi avanzati alle imprese agricole ed agroalimentari ma anche liberare immediatamente risorse da destinare alla competitività dellanostra agricoltura». «Vi chiediamo – conclude la lettera – di voler valutare, la necessità di diventare “padri costituenti” di una riforma non più rinviabile e che possa avere i presupposti sopraillustrati. È troppo facile immaginare che nel bilancio regionale prossimo nella “Rubrica Agricoltura”, non ci sia la fatidica cifra di quasi 45 milioni di euro, impegnata nell`anno in corso per l`Arssa, ma essa sulla stregua della riforma diminuirà in modo significativo».
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