LAMEZIA TERME È morto Carlo Rambaldi, tre volte premio Oscar per gli effetti speciali di “King Kong” (nel 1976), “Alien” (1979) ed “E.T.” (1982). Rambaldi, che aveva 86 anni ed era nato il 15 settembre 1925 a Vigarano Mainarda (Ferrara), è morto a Lamezia Terme (Catanzaro), dove viveva da dieci anni.
Era profondamente legato alla Calabria, anche perché la moglie Bruna è di origini crotonesi. A rinsaldare un legame basato sulla stima professionale e sul rispetto umano, nel 2008 il Comune di Altomonte gli aveva conferito la cittadinanza onoraria.
Il suo nome è legato a quello dei più grandi registi d`Oltreoceano, da Ridley Scott a Steven Spielberg, e nel 1984 è stato chiamato da David Lynch per creare i vermi delle sabbie e i Navigatori della Gilda spaziale protagonisti di “Dune”. Con pochi altri “aritigiani” della Decima Musa, portava il genio e la creatività italiani al servizio della più grande macchina cinematografica del mondo, quella a stelle e strisce. Che lo ricambiò con i giusti tributi. Ma prima di essere conosciuto fuori dai confini italiani, nell`epoca d`oro della cinematografia d`autore italiana a cavallo tra gli anni sessanta e settanta aveva lavorato per registi del calibro di Mario Monicelli, Marco Ferreri e Pier Paolo Pasolini. Nel 1975 curò – forte di una passione per la pittura e per la grafica prima ancora che per la tecnologia adattata alla macchina da presa – gli effetti speciali e le immaginifiche vedute metropolitane di “Profondo rosso”, pellicola-cult di Dario Argento.
LE REAZIONI
«Con Rambaldi – ha detto Mario Caligiuri, assessore alla Cultura della Regione Calabria che ha comunicato la notizia – scompare uno dei geni internazionali del cinema, un mago degli effetti speciali».
«Qui da noi – ha detto il sindaco di Altomonte, Gianpietro Coppola – aveva ripreso la sua attività di pittore in cui primeggiava prima di entrare nel mondo del cinema. Ad Altomonte aveva anche allestito alcune personali che avevano ottenuto molto successo. E qui, dove nel 2007 aveva ricevuto il Premio Città di Altomonte, aveva anche esposto i bozzetti dei suoi personaggi cinematografici. La morte di Rambaldi – ha aggiunto – ci addolora profondamente e priva l`Italia di un grande maestro del cinema e di una delle menti più fantasiose e creative, capaci di trasmettere un`immagine positiva dell`Italia in tutto il mondo. Il Comune di Altomonte si è offerto per ospitare Rambaldi come sua ultima dimora».
«Esprimo la mia sincera partecipazione al dolore per la perdita di Carlo Rambaldi – ha dichiarato il vice presidente del Senato Vannino Chiti –. Con lui scompare un artista di livello internazionale che attraverso il cinema, con le sue opere, ha fatto sognare intere generazioni e ha reso grande il nome dell`Italia nel mondo. Una lunga carriera la sua, premiata con il riconoscimento di tre premi Oscar, un esempio per le giovani generazioni che si affacciano oggi al mondo della cinematografia. Ai familiari va il mio profondo cordoglio».
«Sono molto dispiaciuto – è il commento del regista Pupi Avati, che aveva lavorato con lui ne “La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone” (1975) –. Ho conosciuto Rambaldi molto prima del suo grande successo – spiega Avati – prima che Dino De Laurentiis lo portasse in America. Ma già allora era considerato una specie di genio».
«Giffoni piange Rambaldi. Il suo genio e la sua creatività rimarranno per sempre nei nostri cuori e nella storia personale di ognuno di noi»: con queste parole il direttore artistico del Giffoni Experience, Claudio Gubitosi, ricorda Rambaldi. «Era molto legato al Gff tanto da esserci tornato, l`ultima volta, tre anni fa. Fu sua l`idea di donarci i prototipi di Et, King Kong, Alien e centinaia di disegni e oggetti nati dalla sua infinita creatività. Questo gesto nato dal suo amore verso il nostro Giffoni Experience ce lo farà ricordare per sempre. Con la scomparsa di Rambaldi l`Italia e il mondo hanno perso un genio».
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