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Il mare sporco e la bufala dei «nemici della Calabria»

LAMEZIA TERME «Non abbiamo contezza di come venga utilizzato lo spurgo delle fogne». E poi: «Due anni fa abbiamo chiesto ai Comuni di fornirci i dati sulla gestione e sullo smaltimento dei fanghi, …

Pubblicato il: 20/08/2012 – 8:30
Il mare sporco e la bufala dei «nemici della Calabria»

LAMEZIA TERME «Non abbiamo contezza di come venga utilizzato lo spurgo delle fogne». E poi: «Due anni fa abbiamo chiesto ai Comuni di fornirci i dati sulla gestione e sullo smaltimento dei fanghi, ad oggi solo il 24% degli enti ci hanno fornito una risposta». Davanti a frasi del genere, le denunce di Legambiente passano in secondo piano. Andreste in vacanza in una Regione caratterizzata da dubbi di questa natura? Fareste il bagno nelle sue acque? Probabilmente no. Eppure è così che l`assessore all`Ambiente, Franco Pugliano, ha descritto la Calabria in conferenza stampa lo scorso 23 maggio. Prima che Goletta Verde segnalasse il peccato (che a questo punto appare persino veniale) dei campioni inquinati in corrispondenza delle foci di alcuni fiumi. Sempre quel giorno, il comandante della Guardia costiera, Gaetano Martinez, snocciolava altri dati scioccanti. Solo nel 2012 su 116 depuratori, esattamente tutti quelli presenti sulle coste, 94 non hanno autorizzazione allo scarico, 23 sono stati sequestrati, 13 sono inattivi, 54 non sono conformi alle norme nazionali, 47 hanno gravi problemi manutentivi. Situazione identica per quanto riguarda la rete fognaria: 20 pompe di sollevamento sono inattive, 6 condutture sono intasate o danneggiate. Ben 58 gli illeciti penali già accertati, 103 quelli amministrativi. Per non parlare dei fanghi di lavorazione dei depuratori che dovrebbero essere smaltiti come rifiuti speciali e che, invece, spesso finiscono direttamente a mare o nei letti dei fiumi. Secondo la Capitaneria di porto negli impianti giacciono 7200 metri cubi di fanghi. Numeri catastrofici, molto più preoccupanti di quelli offerti dalle analisi degli ambientalisti. Eppure, il governatore Scopelliti non gridò allo scandalo né minacciò di denunciare Pugliano o Martinez. Era seduto allo stesso tavolo e commentava con aria solenne che la Regione aveva avviato una serie di iniziative ma tutto era ancora in cantiere. Si diceva «fortemente preoccupato, visto come sta andando il bando del settembre scorso ci vorranno almeno tre anni prima che quei soldi vengano utilizzati». Tre anni per arrivare alla normalità. E tre mesi per dimenticare quelle parole e prendersela con il solito complotto ai danni della Calabria e del Sud (ma Goletta Verde non ha messo alla berlina anche la Liguria?). Perché, d`improvviso, Legambiente e le sue analisi diventano il nemico pubblico numero uno della giunta regionale. E il mare diventa «strepitoso», nonostante le cifre shock sulla depurazione. Per qualcuno – in testa c`è il senatore Antonio Gentile – i depuratori funzionano tutti e la Calabria è tornata ad essere la perla del Mediterraneo. Per altri – in testa, chissà perché, c`è ancora Gentile, accompagnato per l`occasione da Galati – il vero problema è il periodo in cui vengono diffusi i dati. Così i due si faranno «promotori di una proposta di legge il cui scopo è quello di permettere alle svariate associazioni presenti sul territorio nazionale di fornire i loro dati sulla balneabilità delle acque o su altri aspetti simili solo ad inizio o a fine estate». Gentile e Galati vogliono fissare per legge l`inizio della stagione estiva (ma non era il 21 giugno?). È questo il problema che toglie il sonno ai governanti, non il fatto che diverse migliaia di calabresi abbiano riscontrato, fotografato, documentato e denunciato le condizioni di alcune aree della costa calabrese. Tutto questo bla bla sul mare, con Goletta Verde maggiore indiziata dei problemi calabresi, sembra un gigantesco “facite ammuina” per nascondere il vero guaio. E cioè che la Calabria – non da oggi ma negli ultimi quindici anni – non si è dotata di un sistema di depurazione decente, ha troppe abitazioni non collegate alla rete fognaria e un numero eccessivo di scarichi a mare. E nonostante questo conserva scorci meravigliosi e alcune splendide eccellenze balneari. Che appaiono troppo spesso eccezioni in una situazione di illegalità generale certificata dall`Unione europea e dalle indagini della magistratura. Legambiente non c`entra nulla con il calo dei flussi turistici “last minute”, anche se è un comodo capro espiatorio.
La ragione della fuga dei vacanzieri va piuttosto ricercata nei dati emersi dalla conferenza stampa convocata da Scopelliti e Pugliano. Nessuno si è mai sognato di contestarli: erano verissimi. E parlavano di una Regione, la Calabria, in cui 94 depuratori su 116 non hanno l`autorizzazione allo scarico. Andreste in vacanza in un posto del genere?

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