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Africo, il sub: «Ci sarebbero anche una nave e una statua»

AFRICO I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza hanno avviato un`indagine sul ritrovamento al largo di Capo Zeffirio dell`effige di un leone in bronzo e di un`armatura in bro…

Pubblicato il: 21/08/2012 – 10:30
Africo, il sub: «Ci sarebbero anche una nave e una statua»

AFRICO I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza hanno avviato un`indagine sul ritrovamento al largo di Capo Zeffirio dell`effige di un leone in bronzo e di un`armatura in bronzo ed in rame. Il comandante del nucleo patrimonio artistico, il capitano Raffaele Giovinazzo, stamane si è recato ad Africo per incontrare le tre persone che hanno ritrovato i reperti ai quali chiederà di ricostruire tutto l`accaduto. A ritrovare gli oggetti sono stati un appassionato di immersioni, Leo Morabito, Bartolo Priolo e Bruno Bruzzaniti, in vacanza sulla costa jonica. I carabinieri accerteranno anche dove sono custoditi attualmente gli oggetti e le procedure per la segnalazione alla Soprintendenza dei beni archeologici dell`avvenuto ritrovamento. «Allo stato attuale – ha detto in mattinata la soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi – non ho ancora avuto modo di poter visionare gli oggetti rinvenuti. Non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale circa il ritrovamento. Ho saputo che i carabinieri hanno avviato un`indagine e quindi attendiamo gli esiti». «Certo è che ci sarebbero delle presunte irregolarità – ha aggiunto – di tutta la procedura. Pare infatti che il ritrovamento sia avvenuto il 16 agosto e non si sia ottemperato all`obbligo di informare le autorità entro le 24 ore successive. Insomma ci sono una serie di elementi che vanno approfonditi e chiariti. Ed è per questo che i carabinieri hanno avviato l`indagine».

AVVISTATE UNA NAVE E UNA STATUA
Ci sarebbero anche una nave e una statua incagliate tra gli scogli al largo di Capo Bruzzano, dove sono stati trovati l`effige di un leone in bronzo e un`armatura. A renderlo noto è Bruno Bruzzaniti, una delle tre persone che hanno rinvenuto i reperti a largo di Capo Bruzzano. «Quando sono entrato in acqua – ha detto Bruzzaniti – ho visto una statua che si trova incagliata tra gli scogli e un pezzo di nave. Le maree però coprono tutto e quindi si deve essere proprio fortunati per poter vedere gli altri oggetti che si trovano ancora in fondo al mare».
L`effige del leone è alta circa cinquanta centimetri e pesa una quindicina di chilogrammi. Nella zona in cui è stato trovato ci sono anche alcuni resti di vasi di colore nero e la statua incagliata negli scogli. La prima ipotesi è che tutti gli oggetti appartenevano al carico di una nave affondata proprio davanti alle coste calabresi. Ora toccherà agli esperti della Soprintendenza dei beni archeologici compiere accertamenti sugli oggetti ritrovati e stabilirne l`epoca a cui risalgono. Le persone che hanno effettuato il ritrovamento sostengono di aver denunciato il ritrovamento alle autorità competenti. «Pensiamo si tratti di pezzi di valore – ha aggiunto Bruzzaniti – l`importante è che vengano salvaguardati e tutelati. È una bella scoperta per tutta la Calabria».

DIVIETO DI BALNEAZIONE, PESCA E NAVIGAZIONE
La capitaneria di porto di Reggio Calabria ha disposto il divieto di balneazione, navigazione e di pesca nel tratto di mare antistante Capo Bruzzano posta tra Bruzzano Zeffirio e Africo. Il provvedimento è stato deciso dopo che è stata segnalata la presenza di reperti archeologici. Nell`ordinanza dalla Capitaneria di porto si dispone che il divieto è con «effetto immediato e per un raggio di 500 metri». L`ordinanza è stata emessa dopo che il sub Bruno Bruzzaniti ha segnalato la presenza di «reperti archeologici presenti sul fondale marino. Si ritiene necessario – prosegue l`ordinanza – disciplinare le attività marittime nella zona di mare oggetto della segnalazione al fine di pervenire e tutelare i beni archeologici presenti sul sito».

LEONE DI BRONZO CONSEGNATO AI CARABINIERI
I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza hanno preso in consegna il leone di bronzo trovato al largo della costa di Africo. Il reperto archeologico è stato poi portato alla Soprintendenza ai beni archeologici della Calabria, che dovrà effettuare gli accertamenti. Nel corso della mattinata i carabinieri hanno sentito i tre sub che hanno ritrovato il leone in bronzo e che hanno avvistato altri reperti a duecento metri di distanza. Nella zona in cui è stato ritrovato il leone di bronzo uno dei tre sub, Bruno Bruzzaniti, ha raccontato di aver visto la punta di una nave che poi è stata coperta dalla sabbia per effetto della marea. A duecento metri di distanza c`è stato un secondo avvistamento di reperti. Inizialmente si pensava a un`armatura, ma, sulla base di altri accertamenti, non si esclude che si tratti di una statua. Sul leone di bronzo saranno avviati a breve gli accertamenti tecnici per stabilirne la provenienza e l`epoca.

ISPEZIONE DEI SOMMOZZATORI
Da domani mattina i carabinieri del gruppo sommozzatori di Messina inizieranno l`ispezione dell`area della scogliera di Capo Bruzzano, al largo della costa jonica calabrese, tra Africo e Bianco, dove è stato trovato il leone di bronzo e sarebbero stati avvistati una statua ed una nave. I sommozzatori arriveranno in zona già in serata e avranno la possibilità di visionare le immagini registrate nei primi sopralluoghi effettuati oggi pomeriggio. I tre sub che hanno trovato il leone di bronzo hanno accompagnato sul posto i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico, che a loro volta si sono immersi in acqua per la prima ispezione. Le verifiche in mare dei sommozzatori dei carabinieri inizieranno domani di prima mattina. L`area è costantemente controllata da una motovedetta della Capitaneria di porto di Reggio Calabria.

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