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Migranti, arrivano i fondi del 2011 ma servono solo a tamponare

«È arrivato il saldo del 2011 e adesso aspettiamo i fondi previsti il 2012». La protesta messa in piedi alcune settimane fa dal sindaco di Riace, Mimmo Lucano, per difendere i diritti dei migranti …

Pubblicato il: 21/08/2012 – 13:53
Migranti, arrivano i fondi del 2011 ma servono solo a tamponare

«È arrivato il saldo del 2011 e adesso aspettiamo i fondi previsti il 2012». La protesta messa in piedi alcune settimane fa dal sindaco di Riace, Mimmo Lucano, per difendere i diritti dei migranti ha raggiunto in parte il suo scopo.
Uno sciopero della fame al quale hanno aderito il sindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, e l`operatore umanitario Giovanni Maiolo. Grazie a loro, sono stati accesi i riflettori sulle anomalie nella gestione dei finanziamenti che partivano da Roma ma si fermavano a Catanzaro.
Dopo oltre un anno, infatti, sono stati sbloccati i fondi che il governo aveva assegnato alla Regione Calabria nell`ambito del progetto “Emergenza Nord Africa”.
«Quella lotta – afferma il sindaco Lucano – è servita in qualche modo, da una parte per sbloccare una situazione che ogni giorno diventava pericolosissima, e dall`altra anche per comprendere quello che ci potrà capitare nei prossimi mesi quando tutte queste persone non avranno più il supporto economico. Siamo sempre chiamati in prima linea perché, per questi immigrati, lo Stato siamo noi che dobbiamo rispondere anche dei ritardi per il rilascio dei documenti e per la definizione di tutte le pratiche relative alla loro permanenza in Italia».
Al momento, sono arrivati 590mila euro che servono solo a tamponare i bisogni dei migranti. Le casse dei Comuni che hanno aderito al progetto “Emergenza Nord Africa” aspettano ancora oltre un milione di euro, che la Protezione civile dovrebbe versare entro i primi 20 giorni di settembre.
«La nostra battaglia – aggiunge, infatti, Giovanni Maiolo – ha prodotto un primo risultato che però è insufficiente. La Protezione civile garantisce che provvederà a mettersi in pari con i pagamenti permettendoci così di saldare i debiti e di garantire, quindi, un`accoglienza dignitosa ai migranti. Non ci bastano le parole, attendiamo i fatti. In caso contrario a settembre intraprenderemo altre forme di lotta».
«Certamente senza quei giorni di protesta non si sarebbe mosso nulla – spiega il sindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio –, però dobbiamo stare sempre allerta, perché per quanto riguarda il 2012 per ora abbiamo solo parole. Il problema di questi progetti è l`integrazione. Quando finiscono i migranti dove vanno? Vorremmo capire meglio cosa sta succedendo e chi si sta occupando degli asili».
Il riferimento è ai recenti sbarchi di siriani in fuga dalla guerra: «Sembra che sul tema ci sia un occultamento delle notizie. I barconi che sono arrivati in questi giorni in Calabria, non si sa dove verranno destinati. Pare in Sicilia o in Puglia».
La sensazione è che spesso l`emergenza viene considerata un business come un altro senza comprendere che sullo sfondo dei progetti per gli immigrati ci sono delle vite sulle quali nessuno ha il diritto di speculare. Se da una parte esistono Comuni, come Riace, Caulonia e Acquaformosa, che garantiscono agli stranieri di poter sperare in un futuro migliore mettendoli anche in condizione di lavorare, dall`altra in Calabria ci sono cooperative e alberghi che per il solo posto letto percepiscono la stessa cifra con cui le amministrazioni comunali offrono l`assistenza sanitaria e ogni servizio necessario all`integrazione di queste persone.
Ogni vita poi ha una storia che può essere positiva, come la nascita – avvenuta lunedì – di un bambino siriano ad Acquaformosa – o negativa, come il decesso – la settimana scorsa – di una donna nigeriana di 46 anni. Era malata di epatite ed è morta agli ospedali Riuniti di Reggio, mentre si discuteva dei mancati pareri della Corte dei Conti che hanno bloccato i fondi destinati all`Emergenza Nord Africa.

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