GIOIA TAURO I rappresentanti sindacali dei lavoratori del consorzio Asi mettono da parte ogni indugio e, di fronte allo scontro istituzionale tra Regione e Comitato direttivo, minacciano lo sciopero in mancanza del pagamento degli stipendi e degli arrestrati. «Le organizzazioni sindacali – affermano in una nota i delegati dei 46 dipendenti dell`ente regionale – continuano a denunciare il mancato pagamento delle mensilità di giugno, luglio ed ora anche agosto. Nonostante le diverse rassicurazioni da parte dell’assessore Caridi, che si è impegnato personalmente a risolvere il problema emanando, già dal 26-04-2012, il relativo decreto per il pagamento di circa 1.100.000 euro a favore del consorzio, quale credito relativo al saldo di un vecchio Accordo di programma quadro. Ancora oggi si prende atto che non è stato materialmente eseguito il mandato di pagamento da parte della ragioneria generale della Regione Calabria». Una ricostruzione dell`iter burocratico che sembra dare ragione al presidente dell`Asi, Pino Gentile, che più volte aveva addebbitato a palazzo Alemanni la colpa di questi ritardi. «Malgrado l’appello fatto nelle settimane scorse al prefetto di Reggio Calabria, affinché si facesse carico della verifica dello stato delle procedure per il pagamento del suddetto credito – proseguono i sindacalisti -, il problema permane e si amplifica col passare del tempo: sono ormai tre le mensilità non retribuite e non si vede via d’uscita per le sorti dei dipendenti. I lavoratori risultano vittime della perdurante querelle, tra Regione e Comitato direttivo, nata per la gestione dell’ente strumentale, così come ormai risulta confermato a più riprese dalle dichiarazioni a cui si assiste sistematicamente a mezzo stampa da parte dei contendenti. Le rappresentanze sindacali unitarie e i delegati aziendali invitano, per l’ennesima volta, le istituzioni preposte ad assumere un comportamento consono e responsabile per la risoluzione del problema, scevro da qualsiasi coinvolgimento politico o di natura conflittuale. Il protrarsi di tale situazione, a danno esclusivo dei dipendenti che comunque continuano a garantire il loro lavoro con la professionalità e l’impegno sempre dimostrati, è ormai insostenibile! Se nulla verrà fatto per il superamento delle attuali difficoltà, le scriventi sono estremamente decise ad intraprendere azioni di qualsiasi natura (anche civili e penali) a tutela degli interessi dei lavoratori, proclamando, inoltre, se costrette, lo sciopero con il conseguente blocco di ogni attività».
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