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Pdl-Udc alla prova della verità: a Lamezia il vertice decisivo per il futuro della Regione

LAMEZIA TERME Rischia di diventare uno snodo cruciale per il futuro della legislatura, il vertice di maggioranza convocato per lunedì a Lamezia Terme (alle 12 negli uffici direzionali della Sacal)….

Pubblicato il: 26/08/2012 – 1:39
Pdl-Udc alla prova della verità: a Lamezia il vertice decisivo per il futuro della Regione

LAMEZIA TERME Rischia di diventare uno snodo cruciale per il futuro della legislatura, il vertice di maggioranza convocato per lunedì a Lamezia Terme (alle 12 negli uffici direzionali della Sacal). Sul tavolo c`è la proposta, avanzata da una parte del Pdl, di anticipare il rinnovo dell`Ufficio di presidenza rispetto alla scadenza naturale di metà mandato. Apparentemente si tratta di una richiesta innocua considerati i numeri su cui può contare la maggioranza che governa alla Regione. Concretamente il rischio di qualche incidente di percorso esiste perché la decisione dell`Udc di avviare a Roma un dialogo col Pd apre la porta a scenari in questo momento indecifrabili. Deve essere per questo motivo che il presidente del consiglio regionale Franco Talarico, a chi gli chiede conto in queste ore, ripete: «Non possiamo mettere in discussione l`alleanza col Pdl di Scopelliti».
Sa bene, Talarico, che i falchi del Pdl potrebbero chiedere proprio la sua poltrona se nella Capitale dovesse essere messo nero su bianco l`accordo tra moderati e progressisti. Nell`Udc, che poi è il suo partito, nessuno osa fare previsioni ma la tensione si taglia a fette. E a rendere il quadro più elettrico c`è pure un`altra versione ancora più maligna (che non trova ancora riscontri) secondo la quale alla base delle ultime fibrillazioni ci sarebbe un raffreddamento dei rapporti tra lo stesso Talarico e Pier Ferdinando Casini. Il leader centrista non avrebbe gradito il progressivo appiattimento del presidente dell`assemblea legislativa sulle posizioni del governatore Peppe Scopelliti ma soprattutto non avrebbe mandato giù le voci (mai smentite) di un possibile approdo di Talarico nel Pdl qualora lo Scudocrociato decidesse in maniera definitiva di stipulare un patto di legislatura con Bersani e soci.  
In ogni caso, per il rinnovo anticipato dell`organismo c`è bisogno che la maggioranza dei componenti (tre su cinque) presenti le dimissioni. Non si tratta di un inedito. Già nella scorsa legislatura si verificò tale situazione. Ds e Margherita chiesero e ottennero da tutto il Consiglio il rinnovo anticipato per consolidare gli assetti in vista del congresso regionale e nazionale del Pd.
E l`elezione del nuovo Ufficio di presidenza potrebbe comportare (non è automatico) anche il rinnovo delle commissioni consiliari che passeranno da dieci a sei. Saranno messi out Comitato per la fattibilità delle leggi (Pacenza-Pdl); Comitato regionale controllo contabile (Gallo-Udc); Affari Unione europea (Parente-Scopelliti Presidente); Riforme e decentramento (Magno-Pdl). Nei centristi la soluzione pare a portata di mano: il capogruppo Alfonso Dattolo lascerebbe la presidenza della commissione Ambiente a vantaggio di Gallo. Più complicato il resto perché la corrente del parlamentare Pino Galati, perdendo di colpo due presidenze (Magno e Pacenza), avanzerà a Scopelliti la richiesta di guadagnare qualche altra postazione. Magari proprio in quell`Ufficio di presidenza del consiglio regionale che adesso sembra essere diventato il centro dei desideri della politica calabrese.

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