GIOIA TAURO «La riunione di ieri con i vertici di Mct è servita a fare il punto sulla gestione della cassa integrazione nel mese di agosto e nel prossimo mese di settembre. Il dato che abbiamo acquisito con grande soddisfazione è che la produttività, dopo il no del referendum, è addirittura aumentata e che il tasso di assenteismo rimane ben sotto il livello di guardia». E` quanto afferma in una nota Antonio Pronestì, segretario nazionale del Sul, sindacato impegnato nella difficile vertenza dei portuali di Gioia Tauro. «È doveroso fare un grande plauso a tutti i lavoratori di Mct che hanno dimostrato nei fatti, mediante la loro professionalità, che per essere competitivi non c’era la necessità di alcun accordo-capestro e che gli obiettivi prefissati dall’azienda possono coincidere ed essere raggiunti soltanto facendo bene il proprio lavoro, come i portuali di Gioia Tauro sono abituati a fare da sempre». Sull`argomento è intervenuto pure il segretario regionale del sindacato autonomo. «Non avevamo dubbi, – sostiene il segretario regionale Carmelo Cozza – e siamo convinti che nel tempo, almeno per quanto riguarda i lavoratori, non cambieranno le cose. I risultati registrati confermano quanto da noi asserito e, cioè, che la strada per il rilancio del porto deve passare necessariamente attraverso la professionalità e la responsabilità dei lavoratori che ogni giorno forniscono il loro prezioso contributo a prescindere da condizionamenti creati a regola d’arte». L`esito e le modalità dell`incontro azienda-sindacato confermano che, dopo la bocciatura dell`accordo che era stato trovato da una parte dalle organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Ugl), non c`è alcuna intenzione da parte della società di riaprire una trattativa: la cassa integrazione straordinaria per “ristrutturazione aziendale” proseguirà, per altri due anni salvo colpi di scena che potrebbero essere decisi dal ministero del Lavoro. «L’unico dato in controtendenza- conclude Antonio Pronestì – è, invece, un leggero calo delle movimentazione settimanali per il mese di agosto, un calo tra l’altro generalizzato in tutti i porti del Mediterraneo e che è la conseguenza diretta di un rallentamento complessivo nelle esportazioni da parte dei colossi asiatici e della crisi che sta colpendo tutti i mercati europei tra i principali importatori dei prodotti asiatici. Questo dovrebbe, piuttosto, far preoccupare tutti gli attori principali che ruotano attorno allo scalo calabrese e non la bramosia di giustificare scelte che si sono rivelate sbagliate».
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