SAN LUCA «Non abbiamo timore di affermare che la Chiesa predica il perdono per tutti, anche per i mafiosi. Ma non a buon mercato». Lo ha detto il vescovo della diocesi di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, nel corso della Messa per la festa della Madonna di Polsi, nel santuario sulle pendici dell`Aspromonte.
La celebrazione eucaristica si è svolta davanti a migliaia di fedeli giunti da ieri nel luogo di culto mariano nel comune di San Luca, divenuto tristemente famoso per i summit che, secondo diverse inchieste della magistratura, le cosche di `ndrangheta del Reggino vi tenevano in coincidenza della festa dell`1 e 2 settembre, per decidere strategie e affari. «Certa stampa – ha detto il presule – ha esaurito le sue cartucce accusando la Chiesa di tacere dinanzi ai problemi della `ndrangheta. Se prolifica è perché la Chiesa tace. Hanno finito di dire questo. Si sono caricati di altre cartucce e adesso dicono: la `ndrangheta, la mafia, la delinquenza organizzata prolificano perché la Chiesa annuncia un perdono facile. Noi siamo seguaci di Cristo e quindi diciamo che c`è perdono per tutti. Certamente il perdono non viene dato a buon mercato. Non sono le tre Ave Maria che ci rimettono i peccati. E non abbiamo paura, noi sacerdoti, di annunciare questo perdono – ha aggiunto Fiorini Morosini – e non ci lasceremo intimorire dalla stampa che aspetta da noi solo parole di disprezzo che non diremo mai, mai, mai. Noi, come ha fatto Cristo, chiameremo tutti alla conversione. Certamente prima di alzare la mano e dire “ti sono perdonati i tuoi peccati”, faremo e diremo come Gesù: “Cambia vita, convertiti”. E solo quando avremo la garanzia del cuore convertito, diremo “i peccati ti sono perdonati anche se poi devi saldare il conto con la giustizia terrena”, che è cosa diversa dal perdono cristiano e dalla riconciliazione con Dio».
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