Consiglio, la scelta del Pd: «Non voteremo Talarico»

LAMEZIA TERME A sentire i protagonisti, è impossibile prevedere cosa succederà martedì in consiglio regionale. Tuttavia dalla riunione lametina del gruppo regionale del Pd (alla quale ha partecipato pure il commissario regionale del partito Alfredo D`Attorre) è arrivata una decisione netta: i democrat non voteranno la riconferma del presidente dell`assemblea Franco Talarico. Per Sandro Principe e soci, la scelta di anticipare il rinnovo dell`Ufficio di presidenza operata dal centrodestra (Pdl-Udc) appare come un tentativo «di rispondere più alle esigenze di equilibrio interno alla maggioranza di governo, piuttosto che agli interessi dei cittadini calabresi». Agli esponenti non è andato giù l`atteggiamento mantenuto dei centristi su questa vicenda. «L`Udc – sarebbe stato rilevato da più parti – è troppo “appiattito” sulle posizione del Pdl e sta facendo il gioco di Scopelliti che vuole blindare l`alleanza da eventuali scossoni romani. Noi non possiamo restare fermi davanti a tutto ciò».
E proprio alla luce della decisione partorita al termine del vertice, è stato dato mandato a Piero Amato e Francesco Sulla (i due esponenti del Pd presenti nell`Ufficio di presidenza del Consiglio e sui quali il gruppo ha espresso parere favorevole per una loro riconferma) di incontrare gli altri gruppi di minoranza «per condividere un percorso ed un lavoro comune relativamente ai prossimi importanti appuntamenti consiliari, a partire proprio dal rinnovo dell’Ufficio di presidenza».
Tradotto dal politichese questo significa che il Pd sarebbe disposto a trovare un accordo dopo lo strappo che si registrò a inizio legislatura quando, grazie al “soccorso” di alcuni pezzi del centrodestra, i democrat riuscirono a strappare entrambe le postazioni (quelle di vicepresidente e segretario-questore) riservate a membri dell`opposizione. «Non vogliamo chiuderci a riccio – spiega Sulla – e per questo chiediamo alle altre forze del centrosinistra di trovare una posizione unitaria davanti alla volontà della maggioranza di blindare un accordo di potere».
Due sono le opzioni sul campo: la prima è che i rappresentanti delle minoranze non partecipino proprio all`elezione del presidente; la seconda è che votino scheda bianca in maniera palese, al fine di scacciare via ogni sospetto di inciucio.
Va ricordato che l`elezione del presidente del consiglio regionale, all`ordine del giorno della riunione in programma per martedì 4, avviene nella prima seduta con votazione separata e a scrutinio segreto. Il presidente è eletto a maggioranza dei due terzi dei componenti del Consiglio. Se dopo due scrutini nessun candidato ottiene la maggioranza richiesta, nel terzo, da tenersi nel giorno successivo, è sufficiente la maggioranza dei voti dei consiglieri regionali. Qualora nella terza votazione nessuno abbia riportato la maggioranza richiesta, si procede, nello stesso giorno, al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero dei voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza dei voti. A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età. Per l`elezione dei due vicepresidenti e dei due segretari-questori, i consiglieri regionali votano per un solo nome. Sono eletti coloro che ottengono il maggior numero di voti e, a parità di voti, i più anziani di età.