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Più arance nell`aranciata, Coldiretti esulta

ROSARNO Un incremento dal 12 al 20% della quantità di succo d`agrume che è alla base dell`aranciata comunemente commercializzata. E` quanto prevede il decreto salute approvato mercoledì, accolto fa…

Pubblicato il: 06/09/2012 – 13:30
Più arance nell`aranciata, Coldiretti esulta

ROSARNO Un incremento dal 12 al 20% della quantità di succo d`agrume che è alla base dell`aranciata comunemente commercializzata. E` quanto prevede il decreto salute approvato mercoledì, accolto favorevolmente da Coldiretti Calabria che in una nota spiega i possibili effetti che il provvedimento potrebbe avere per la nostra agrumicoltura. «L’aumento della quantità di frutta nelle bibite al 20 per cento è ora una realtà che migliora la qualità dell’alimentazione e concorre a ridurre così le spese sanitarie dovute alle malattie connesse all’obesità e dà una risposta concreta al territorio coniugando giustizia economica e giustizia sociale», sostiene il presidente di Coldiretti, Pietro Molinaro. «L’importante provvedimento – prosegue la nota spiegando la novità contenuta nel decreto – recita testualmente che “a decorrere dal 1° gennaio 2013 le bevande analcoliche di cui all’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n.719, devono essere preparate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20 per cento”». Questo innalzamento della quantità minima viene visto come un incentivo all`economia, obbligando la grande industria – in prims la Coca Cola che detiene il marchio Fanta – a incrementare, anche in Calabria, gli approvvigionamenti del concentrato prodotto dalle aziende locali. «Si tratta di una norma – prosegue Molinaro – che manda in soffitta la legge nazionale di oltre cinquanta anni fa.  L’aumento della percentuale del contenuto minimo di frutta al 20 per cento corrisponde all’utilizzo di 200 milioni di chili in più di arance all’anno con evidenti e positive ricadute occupazionali che andranno ad alleviare la catena dello sfruttamento. Adesso, il passo successivo è l’approvazione dei regolamenti attuativi  sull’indicazione obbligatoria dell’origine del succo in etichetta». Coldiretti, che per questa posizione aveva subito le critiche della Confederazione italiana agricoltori, riconosce i meriti della collaborazione avuta con il mondo politico. «Una battaglia iniziata in Calabria – conclude Molinaro – con l’incessante iniziativa “non lasciamo sola Rosarno, coltiviamo gli stessi interessi” è stata portata a termine con grande grande soddisfazione da parte di tutta la Coldiretti. Ha vinto il gioco di una squadra capitanata dalla Coldiretti ma che va ascritto alla validità e importanza di un sistema produttivo quale è quello degli agrumi,  e che dalla prima ora ha visto la convinta adesione di tanti sindaci e consigli comunali, dei primi firmatari delle proposte di legge i parlamentari Oliverio, d’Ippolito e Beccalossi, del presidente della commissione Agricoltura della Camera, Paolo Russo, dei ministri Catania e Riccardi che, capendone le ragioni, avevano assicurato nelle loro visite in Calabria il loro massimo impegno. Ed ancora il consiglio regionale della Calabria con l’assessore Trematerra e i consiglieri regionali Nucera, Imbalzano e Giordano, l’amministrazione provinciale di Reggio Calabria, il mondo dell’informazione che ha rilanciato le motivazioni alla base della richiesta,  le associazioni dei consumatori e innumerevoli cittadini».

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