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Centrale Mercure, i rinvii penalizzano i lavoratori

LAMEZIA TERME «Ogni giorno di ritardo produce duecento giornate lavorative non effettuate». Lo affermano in una nota congiunta i segretari regionali della Filctem-Cgil, Umberto Pisanti, della Flaei…

Pubblicato il: 17/09/2012 – 16:04
Centrale Mercure, i rinvii penalizzano i lavoratori

LAMEZIA TERME «Ogni giorno di ritardo produce duecento giornate lavorative non effettuate». Lo affermano in una nota congiunta i segretari regionali della Filctem-Cgil, Umberto Pisanti, della Flaei-Cisl, Domenico Portaro, e della Uilcem-Uil, Gino Campana. «Con la giornata di oggi, in Calabria, iniziano le lezioni – aggiungono – per studenti ed insegnanti e contemporaneamente ha inizio la settima settimana di non lavoro per le maestranze delle ditte appaltatrici nei lavori della centrale Enel del Mercure. Quello che temevamo è purtroppo successo. La conferenza dei servizi, convocata per giorno 10 settembre, su richiesta di un soggetto interessato, è slittata di quindici giorni. Il prossimo appuntamento è per lunedì 24 settembre. Siamo stati rassicurati che questo rinvio, peraltro previsto anche dalla legge, è stato un atto dovuto ma che non ci saranno altri rinvii e che la conferenza rispetterà i tempi previsti per una risposta definitiva». «Aspettiamo fiduciosi – proseguono i sindacalisti – l`iter burocratico della vicenda, ma vogliamo ricordare a tutti i soggetti interessati che ogni giorno che passa è un giorno in più di disoccupazione per centinaia di lavoratori. I soliti azzeccagarbugli continuano nella loro opera irresponsabile di un uso sfrenato di carte bollate per ricorsi burocratici di ogni genere, ma noi sappiamo bene e con noi lo sanno anche i cittadini ed i lavoratori interessati, che una piccola centrale di 35 MW a biomasse, che brucia legno vergine, con filtri di ultima generazione (cosa che non hanno i caminetti delle case) non potrà mai produrre inquinamento ne danni contro la salute di chi vi opera. E` un dato di fatto incontrovertibile. Chi continua a fare guerra contro un insediamento che gode dei vantaggi della comunità europea perché produce energia pulita, é in mala fede e probabilmente ha altri interessi che di corretto non hanno proprio nulla». «Per quanto ci riguarda, continueremo – concludono – a tenere alta l`attenzione affinché la conferenza si pronunci positivamente entro i termini previsti dalla legge e saremo sempre al fianco dei lavoratori che chiedono solo di poter lavorare con dignità, per avere la possibilità di restare nella propria terra».

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