TORINO La guardia di finanza ha sequestrato 108 immobili (41 abitazioni, 40 terreni e 27 autorimesse dislocati in Piemonte e in Calabria) di proprietà di 38 imputati dell`inchiesta “Minotauro” sulle infiltrazioni della `ndrangheta in provincia di Torino. L`anno scorso l`operazione portò a 146 arresti, 169 le persone rinviate a giudizio. Il provvedimento di sequestro, su ordine del gip, è scattato per garantire la copertura delle spese del procedimento giudiziario, che si aprirà il 18 ottobre. Le unità immobiliari individuate e sequestrate dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Torino, tutte di provenienza lecita, concorreranno a coprire le spese già sostenute e quelle ancora da sostenere in tutte le fasi del procedimento per un prevedibile ammontare che, secondo gli investigatori, raggiungerà i tre milioni di euro. Tale cifra è stata calcolata in base al costo delle intercettazioni telefoniche e delle indagini tecniche effettuate per quattro anni dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura, alle spese per la detenzione in carcere, agli oneri connessi alla gestione dei beni già sequestrati e alle spese processuali. Nel giugno 2011, quando si concluse l`operazione “Minotauro”, la guardia di finanza sequestrò oltre 180 unità immobiliari, 200 rapporti finanziari e 10 complessi aziendali “per sproporzione”, in quanto, in quel caso, si ipotizzava che questi fossero stati ottenuti mediante attività illecite. Tra le persone colpite dai provvedimenti di sequestro vi sono Paolo Cufari, indicato nelle carte processuali quale capo della locale di Natile di Careri a Torino, a cui sono stati sequestrati un magazzino a Volpiano (Torino) ed un terreno a Careri (Reggio Calabria); Rodolfo Scali, indicato come “rappresentante e referente” della locale di Mammola a Cuorgné (Torino), a cui sono stati sequestrati quattro terreni a Mammola (Reggio Calabria); Pasquale Barbaro, considerato “rappresentante e referente” della locale di Platì a Volpiano (Torino), a cui sono stati sequestrati sei appezzamenti a Platì (Reggio Calabria); Rocco Raghiele, ritenuto capo della `locale` di Moncalieri (Torino), a cui è stata sequestrata un`abitazione nello stesso comune.
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