La “banda del buco” ne prende altri tre. La Reggina trova a Padova la seconda sconfitta di questo incerto avvio di stagione, reso ancora più difficile dalla penalizzazione di tre punti subita nel processo Calcioscommesse. In casa dei veneti la formazione di Davide Dionigi è stata battuta per 3-2. Con il pesante passivo dell’Euganeo, salgono a otto le reti incassate dalla formazione amaranto in cinque partite: più di una e mezza a partita, per intenderci. Troppe per sperare di affrontare con tranquillità questo campionato in cui il team calabrese sta cercando di cambiare pelle, puntando sui giovani e su un allenatore che ancora oggi rappresenta una scommessa.
Al di là dello scarto di appena un gol, è stata meritata la vittoria dei patavini che hanno costruito fin dai primi minuti numerose occasioni. Il vantaggio degli uomini di Pea è arrivato al 33’ con Farias che, liberatosi della guardia di un avversario, da posizione angolata ha trafitto Baiocco. Il momentaneo pareggio della Reggina è giunto al 40’ con Alessio Viola che di testa, da pochi passi, ha corretto in rete un traversone di Barillà. Nei minuti di recupero della prima frazione i biancorossi sono tornati avanti con una deviazione aerea di Cuffa.
La partita di fatto si è chiusa al 6’ della ripresa, quando Cutolo ha realizzato un gran gol da fuori area. Forte del doppio vantaggio, il Padova ha gestito comodamente la partita. Dionigi è stato invece costretto a osare e spostare in avanti il baricentro della sua formazione inserendo un attaccante in più: fuori Barillà e Viola, dentro Fischnaller e Sarno. Per inerzia gli amaranto si sono riversati nella metà campo veneta alla ricerca di un gol per riaprire i giochi. Tuttavia si sono esposti alle ripartenze degli avversari che con Farias hanno sfiorato al 37’ la quarta marcatura. Tre minuti più tardi i calabresi hanno accorciato nuovamente le distanze con una correzione aerea di Adejo. Nel finale alla Reggina sono mancate la spinta e forse la convinzione necessarie per agguantare il pari.
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