«Non vogliono la deroga del turn over»

LAMEZIA TERME «La tutela dell`interesse primario della salute dei cittadini costituzionalmente garantito non può avere attinenza solo con i conti: il diritto alla salute non è alienabile e non può essere abrogato né da un mero approccio ragioneristico né dalle fallimentari politiche sanitarie del governatore Giuseppe Scopelliti, nella sua qualità di commissario ad acta per l`attuazione del Piano di rientro». E` quanto afferma in una nota il consigliere regionale del Pd Bruno Censore. Censore lancia «un grido di allarme che scaturisce dal rischio concreto che il sistema sanitario calabrese possa collassare già a dicembre prossimo quando scadrà il contratto di circa 2.000 unità lavorative, tra medici ed infermieri. La già precaria situazione della sanità calabrese – sostiene – potrebbe aggravarsi a dicembre prossimo, a causa della scadenza del contratto di numerosi precari sui quali si regge il lavoro di interi reparti e di molte strutture sanitarie della nostra regione. Il rischio, insomma, è che il sistema sanitario calabrese possa presto collassare, con ripercussioni pesantissime per i Livelli essenziali di assistenza, già erosi dal Piano di rientro voluto da Scopelliti. Il parere della Corte dei conti, che ha ritenuto illegittime le proroghe dei contratti dei precari, se da un lato provocherà una mattanza sociale in una regione che ha nella disoccupazione uno dei problemi principali dall`altro rischia di infliggere un colpo mortale alla sanità calabrese». Per Censore «le ragioni di questo difficilissimo stato di cose sono legate al blocco del turnover previsto dal Piano di rientro, tuttavia si scrutano all`orizzonte soluzioni praticabili e già percorse in altre regioni, soluzioni giuste per tutelare i calabresi e gli stessi precari. Eppure, sebbene le norme consentano alla Regione di aggirare il blocco del turnover previo via libera del ministero della Salute, il presidente-commissario Scopelliti e il sub commissario Pezzi dimostrano di non conoscere le esigenze incomprimibili di garanzia della continuità nell`erogazione dell`assistenza sanitaria. Non si capisce perché il sub commissario per l`attuazione del Piano di rientro, il generale Luciano Pezzi, intende chiedere una proroga solo per il personale medico, dimenticandosi del personale paramedico e degli infermieri che fino ad oggi hanno lavorato tenendo in piedi i Livelli minimi assistenziali in Calabria. Eppure, il testo dell`emendamento alla manovra approvato dalla commissione Bilancio del Senato, e recepito nel maxi-emendamento del governo, che prevede la deroga del blocco del turnover, estende a tutto il personale del Ssn la deroga che nella manovra di luglio era prevista solo per i dirigenti di struttura complessa. Pertanto con decreto del ministro della Salute, di concerto con il ministro dell`Economia e delle Finanze, sentito il ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, su richiesta della Regione, può essere disposta la deroga, al fine di assicurare il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. Basterà solo dimostrare che le assunzioni sono dirette al mantenimento dei Lea, sono compatibili con gli obiettivi di bilancio, non sono in contrasto con i piani di riorganizzazione della rete ospedaliera e sono stati conseguiti risparmi attraverso la riduzione degli straordinari».