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Impedimento Laganà-Fortugno, Corbelli si appella al ministro

LOCRI «Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo aver sentito oggi al telefono l`on. Maria Grazia Laganà vedova Fortugno, chiede l`intervento del ministro della Giustizia, Paola…

Pubblicato il: 23/09/2012 – 19:22
Impedimento Laganà-Fortugno, Corbelli si appella al ministro

LOCRI «Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo aver sentito oggi al telefono l`on. Maria Grazia Laganà vedova Fortugno, chiede l`intervento del ministro della Giustizia, Paola Severino, per la vicenda del mancato rinvio, da parte del Tribunale di Locri, anche solo di un giorno, del processo che vede, tra gli imputati, anche la Laganà per consentire alla parlamentare del Pd di assistere all`udienza della Cassazione sull`omicidio del marito, l`ex vicepresidente del consiglio regionale Francesco Fortugno». E` quanto si afferma in un comunicato del movimento Diritti civili. «Il rifiuto del Tribunale di Locri – sostiene Corbelli – la cui decisione naturalmente rispetto anche se non condivido assolutamente, di rinviare anche solo di un giorno il processo che vede tra gli imputati anche Maria Grazia Laganà, per permettere alla stessa di poter essere presente all`udienza in programma in Cassazione lo stesso giorno, 3 ottobre, sull`uccisione del marito, è un fatto grave, ingiustificato che non rispetta il diritto del cittadino (al di là se si tratta di un parlamentare) di poter partecipare ai processi che la riguardano come indagata o come parte lesa. Perchè impedire alla Laganà di essere presente al processo in cui è imputata e alla udienza in Cassazione sulla morte del marito? Perchè costringerla a scegliere dove andare?. «Ho sentito oggi la Laganà al telefono. Era – conclude Corbelli – giustamente molto amareggiata e dispiaciuta per questa vicenda. Il ministro della Giustizia deve intervenire e far rispettare il diritto dell`onorevole Laganà di poter partecipare ai processi che la riguardano, personalmente e a quello per l`uccisione del marito. Un paese civile, uno stato di diritto deve garantire questo diritto di un cittadino, tra l`altro perbene e che per il coraggio e l`impegno antimafia, suo e del suo consorte, ha pagato un prezzo altissimo, crudele, con la barbara uccisione da parte della mafia del marito».

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