Ultimo aggiornamento alle 9:20
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Vertice Udc con convitato di pietra

LAMEZIA TERME Su un punto appaiono essere tutti d’accordo all’interno dell’Udc calabrese: il futuro della legislatura alla Regione Calabria non potrà non essere legato alla decisione che il governo…

Pubblicato il: 29/09/2012 – 16:53
Vertice Udc con convitato di pietra

LAMEZIA TERME Su un punto appaiono essere tutti d’accordo all’interno dell’Udc calabrese: il futuro della legislatura alla Regione Calabria non potrà non essere legato alla decisione che il governo Monti prenderà sul Comune di Reggio Calabria. Nessuno azzarda previsioni, ma tutti sono convinti che un eventuale commissariamento di Palazzo San Giorgio potrebbe aprire più di una crepa nei rapporti tra Pdl e Udc.
Facile intuire, dunque, come il convitato di pietra nel Comitato calabrese dell’Udc, riunitosi sabato mattina a Lamezia Terme, sia stato il governatore Peppe Scopelliti. Le sue ultime dichiarazioni su una chiamata alle armi per «difendere la città di Reggio Calabria» non hanno fatto altro che alzare il livello di tensione in riva allo Stretto.
Se a questo poi si aggiunge la polemica sui costi della politica, acuita dal terremoto che ha colpito la Regione Lazio (dove lo strappo dei centristi è stato decisivo per le dimissioni del presidente Polverini), si capisce bene come il vertice dello Scudocrociato calabrese sia stato tutt’altro che un incontro di routine.
Senza contare le recenti tensioni determinate dalla mancata approvazione della riforma di Arssa e Afor, i due enti sub-regionali diventati il simbolo degli sprechi calabresi. «Tocca a noi – sarebbero state le parole usate del segretario Gino Trematerra – fare ciò che non è stato fatto negli anni passati». Il riferimento, con vena polemica, è al recente passato e «agli insuccessi» conseguiti dal centrosinistra targato Loiero-Bova.
Non si tratta di una polemica casuale. L’ultimo riunione di Palazzo Campanella ha sancito una rottura nel dialogo che Udc e Pd stavano portando avanti a livello calabrese da diversi mesi. Trematerra non fa nulla per nasconderlo: «Francamente non abbiamo compreso l’atteggiamento assunto dai democrat, che hanno deciso di abbandonare l’Aula al momento del voto».
Cosa comporterà lo stop alle riforme, è difficile pronosticarlo. Di sicuro c’è che all’interno dell’Udc non impera il pensiero unico. Lo dimostra il fatto che da più di un big è arrivata qualche critica sulla gestione della sanità calabrese da parte del commissario Scopelliti. «Si poteva fare di più – ragiona uno dei parlamentari centristi eletti in questa regione – anche se la politica dei tagli era ineludibile. E poi non è obbligatorio restare in giunta regionale fino al 2015. Sarebbe utile chiederlo alla base quale deve essere il nostro orientamento».
Chiusura dedicata al tema della riforma elettorale e della campagna elettorale che ormai bussa alle porte. Se da un lato tutti si dicono soddisfatti perché «Casini aveva ragione a sostenere che il bipolarismo sarebbe fallito», dall’altro eletti e dirigenti sono convinti che «proporzionale o maggioritario, la sostanza non cambia: basta che tornino le preferenze».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x