D`Attorre sfodera la sciabola contro la giunta Scopelliti

LAMEZIA TERME La conferenza nazionale sul Mezzogiorno si apre con Alfredo D`Attorre che spiega perché qui e adesso. Il Pd ha scelto di attivare la macchina della sua iniziativa politica nel momento cruciale della vita del Paese, a cavallo tra il punto più critico della crisi economica e l`inizio della campagna elettorale per le Politiche. E la decisione di farlo in Calabria nasce dalla valutazione estremamente negativa della condizione in cui versa il nostro territorio. Il commissario regionale democrat è compassato nella dialettica ma va giù con la sciabola contro la giunta Scopelliti: «Qui c`è la peggiore destra d`Italia. Una destra che unisce l`incapacità di governare all`arroganza. Basti pensare a cosa sta accadendo a Reggio Calabria». D`Attorre giudica risibili i tentativi messi in atto da chi, dopo aver rappresentato qui il governo di Berlusconi e Bossi, «adesso ha la pretesa di proporsi come il campione di un presunto meridionalismo. Non consentiremo a chi ha messo in ginocchio questa terra di alzare la voce».
Per il commissario del Pd, la Calabria è l`emblema della crisi italiana: «Questa è la regione più povera per reddito procapite, in cui si avverte maggiormente la pressione della criminalità organizzata e dove lo Stato si è ritirato di più dalle sue responsabilità». La questione meridionale, sostiene D`Attorre, «non investe solo il Sud ma l`intero Paese, considerato come comunità nazionale, e riguarda il nostro futuro in Europa. Qui, più che altrove, la politica deve dimostrare di avere un progetto valido, costruendo un`alleanza non solo tra soggetti politici, ma anche tra forze sociali che puntano alla ricostruzione. Vogliamo un nuovo Mezzogiorno non piagnone che, attraverso lo sviluppo sostenibile, colmi il suo distacco dal resto del Paese».
La “piattaforma” su cui si è sviluppata la discussione è stata fornita dall`intervento di uno dei big del partito, Umberto Ranieri. Il presidente del Forum progetto Mezzogiorno del Pd ha descritto il quadro pesantissimo della situazione socio-economica del Sud. Ha snocciolato i dati contenuti nel rapporto Svimez per il 2012, argomentando come «sia indiscutibilmente il Meridione a pagare in maniera più pesante le conseguenze della crisi».
Il saldo passivo dell`occupazione al Sud è «dal 2007 a oggi di 100mila unità, soprattutto tra donne e giovani. È come se la strada d`accesso all`occupazione, qui, fosse ormai sbarrata».
A ciò si aggiunga la «forte compenetrazione tra criminalità organizzata e imprenditoria locale. Ma la crisi – ha aggiunto – può costituire una nuova occasione e un`opportunità per le regioni meridionali. È necessario tuttavia arrivare a un compromesso accettabile per una più giusta distribuzione della ricchezza tra il Nord e il Sud del Paese. Occorre una crescita sostenibile». Ranieri, che ha sottolineato l`opportunità di misure dure, fino all`ineleggibilità, degli amministratori pubblici responsabili del dissesto degli enti locali, ha sottolineato le significative prese di posizione sulla questione meridionale da parte della Chiesa e degli industriali. Poi è entrato nel merito di alcune specifiche vicende: ha citato l`Ilva, auspicando «investimenti in innovazione tecnologica che consentano di conciliare il diritto alla salute con quello al lavoro». Per la Sicilia ha manifestato la sua speranza di una vittoria di Rosario Crocetta alle prossime Regionali. Ma di Calabria, Ranieri non ha proprio parlato.