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Bersani: «Su Reggio il governo faccia quello che deve fare»

LAMEZIA TERME Prima di salire sul palco per il taglio della torta (oggi festeggia il 61° compleanno), Pier Luigi Bersani riceve via Twitter gli auguri di Matteo Renzi, suo principale competitor all…

Pubblicato il: 29/09/2012 – 19:46
Bersani: «Su Reggio il governo faccia quello che deve fare»

LAMEZIA TERME Prima di salire sul palco per il taglio della torta (oggi festeggia il 61° compleanno), Pier Luigi Bersani riceve via Twitter gli auguri di Matteo Renzi, suo principale competitor alle primarie per la leadership del centrosinistra. Il tempo per festeggiare, però, è poco. Sotto al palco i dirigenti del Pd calabrese attendono come il pane indicazioni sulla linea che il partito dovrà assumere nelle prossime settimane. Sullo sfondo c’è sempre il “caso Reggio”, dove si attende la decisione del Consiglio dei ministri. Bersani vuole evitare ogni interferenza sulle decisioni che il governo sarà chiamato a prendere ma un messaggio chiaro lo lancia comunque: «La Calabria non è fuori dall’Europa anche se qui governa la destra più indecente d`Italia. A proposito del Comune di Reggio Calabria, mi aspetto che il governo faccia quello che deve fare. La democrazia va messa su basi di legalità». Altri accenni alla situazione locale, il leader del Pd non ne concede. Preferisce, Bersani, conservare le cartucce in vista del discorso conclusivo in programma per domenica mattina. E a chi gli chiede se la sua visita in Calabria miri a scardinare l’alleanza tra Pdl e Udc, risponde così: «Sia chiaro che a livello nazionale non sto facendo alcuna alleanza con Casini. Io sto organizzando il campo dei progressisti. La mia è una proposta aperta al confronto con tutti coloro che sono fortemente europeisti, che vogliono il rispetto della Costituzione e che intendono contrastare il populismo, il leghismo e il berlusconismo». Il leader del Pd fissa i paletti anche sulla nuova legge elettorale (alla quale lavorano da tempo gli sherpa dei partiti di maggioranza) che potrebbe essere discussa in Parlamento già a partire dalla prossima settimana: « Noi le preferenze non le gradiamo perché non vogliamo Batman. E basta con i monogruppi alla Scilipoti. In più vogliamo la parità di genere, con un 50% di candidati uomini e 50% donne. Una questione di cui nessuno parla. Queste le nostre proposte in materia di legge elettorale sulla quale vorremmo che ci fosse un po` di attenzione». Il maggiore punto di frizione riguarda sempre l’attribuzione del premio di maggioranza che il Pd vorrebbe fosse assegnato alla coalizione mentre il Pdl al partito più votato. Bersani, tuttavia, va avanti per la sua strada: «Sulla nuova legge elettorale noi del Pd abbiamo le idee molto chiare e formuliamo proposte precise. La nuova legge elettorale deve dare a chi vince la possibilità di governare. In più la frantumazione e la balcanizzazione con un proporzionale secco ci porterebbe al disastro. Queste, mi chiedo, sono cose del Pd o sono cose dell`Italia?». Certo, c’è la consapevolezza che in Parlamento la strada non è proprio in discesa perché «noi non abbiamo la maggioranza alla Camera e in Senato e quindi non è nelle nostre mani l`esito di questa situazione». Guai, però a chiedergli dell’opportunità di un Monti-bis per come vanno sostenendo diversi parlamentari del suo partito come Morando, Ichino, Follini, Tonini e Gentiloni: «Basta parlare di Monti bis. Parliamo piuttosto di sud, visto che siamo qui per questo. Non possiamo affrontare tutti i giorni questo argomento. Adesso basta!».

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