REGGIO CALABRIA «Non c’è una scelta definitiva, io non lo considero tra le infrastrutture prioritare». Così il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, nel giugno scorso, parlando del Ponte sullo Stretto di Messina. Sembrava la parola fine sul progetto più caro (almeno per il Sud) all`ex premier Berlusconi. E invece il progetto torna alla ribalta, secondo quanto riferisce oggi Repubblica. Primo step: l`estate scorsa, Pietro Ciucci, amministratore dell`Anas e della Società Stretto di Messina, ha annunciato un ricorso straordinario al Capo dello Stato (inviato nei giorni scorsi) in cui considera di fatto illegittimo il definanziamento del progetto operato dal Cipe nel gennaio scorso. Secondo step: il ministero dell`Ambienta ha riattivato, il 16 luglio scorso, la commissione per fornire il Ponte della Via, la cruciale valutazione di impatto ambientale. In più, il ministero per le Infrastrutture e trasporti (retto sempre da Passera) ha aperto la conferenza dei servizi, organismo in grado di dare tutte le autorizzazioni necessarie sul progetto definitivo e far partire l’opera.
Ovviamente, l`insieme dei movimenti ha messo in allarme gli ambientalisti. E anche nel governo si annuncia un dibattito non proprio disteso, visto che il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, si è sempre detto contrario a imbastire un iter così lungo, vista la limitatezza dell`orizzonte temporale del governo. La macchina del Ponte, però, si è rimessa in moto…
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