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La sentenza Fortugno e l`enigma del movente politico-mafioso

LOCRI L`annullamento dell`ergastolo di Sandro Marcianò non vuol dire che quello di Fortugno non sia stato un delitto “politico-mafioso”. Anzi, in un certo senso, avvalora la tesi, sostenuta sempre …

Pubblicato il: 04/10/2012 – 15:46
La sentenza Fortugno e l`enigma del movente politico-mafioso

LOCRI L`annullamento dell`ergastolo di Sandro Marcianò non vuol dire che quello di Fortugno non sia stato un delitto “politico-mafioso”. Anzi, in un certo senso, avvalora la tesi, sostenuta sempre dalla famiglia del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso a Locri il 16 ottobre 2005, che proprio nella direzione di un movente “politico-mafioso” l`attività investigativa avrebbe dovuto essere più incisiva.
D`altronde se da una parte è vero che Alessandro Marcianò avrebbe avuto dei risentimenti contro quel politico che è stato eletto alle regionali del 2005 ottenendo più consensi rispetto al suo candidato “di riferimento”, dall`altra appare alquanto peregrina l`ipotesi che un caposala dell`ospedale di Locri possa avere organizzato un omicidio eccellente ed esserne l`unico mandante, assieme al figlio Giuseppe, senza aver ricevuto il placet della `ndrangheta o di chi la rappresentava, o la rappresenta, nei palazzi della politica.
In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza di Cassazione, sembra proprio questa la lacuna principale di una verità processuale che dovrebbe essere colmata nel nuovo giudizio su Alessandro Marcianò, detto “Celentano”. Lo ha chiesto il sostituto procuratore generale Alfredo Montagna secondo cui non ci sono dubbi, invece, sugli esecutori materiali per i quali la condanna all`ergastolo è diventata definitiva. Tra questi, i killer Salvatore Ritorto e Domenico Audino, e Giuseppe Marcianò, figlio di Alessandro.
A questo punto c`è da domandarsi se il carcere a vita sia una condizione “sopportabile” dagli unici tre imputati che sono stati condannati per l`omicidio Fortugno o se la sentenza della Cassazione possa convincere uno di loro a “saltare il fosso” e, magari, fornire agli investigatori nuovi elementi per fare luce sul delitto dal punto di vista “politico-mafioso-affaristico”.
Un omicidio in cui ogni particolare aveva un significato ben preciso: dalla scelta del luogo, al giorno in cui doveva essere eseguito l’agguato (erano in corso le primarie per scegliere il candidato a premier del centrosinistra), al personaggio da colpire che nell’ultimo periodo della sua vita si era distinto per le ripetute denunce sulla cattiva gestione della sanità.
Francesco Fortugno era diventato scomodo, un «ostacolo agli scopi delle cosche» che, nella Locride in particolare, dettano legge e rappresentano quell’“antistato” dove è lo Stato a doversi infiltrare, e non viceversa.
Nelle elezioni regionali del 2005, Alessandro e Giuseppe Marcianò avevano appoggiato la candidatura di Mimmo Crea che è risultata perdente rispetto a quella di Franco Fortugno. Numerose le intercettazioni telefoniche che dimostrano il risentimento dei due Marcianò nei confronti del politico ucciso a Palazzo Nieddu.
Dopo gli arresti, la svolta alle indagini è stata impressa dalla decisione di Domenico Novella e Bruno Piccolo (quest’ultimo si è suicidato) a collaborare con la giustizia. Le loro dichiarazioni si sono rivelate importantissime per supportare l’impianto accusatorio della Dda di Reggio Calabria.
Sono stati loro che hanno raccontato i numerosi pedinamenti a cui, nelle settimane prima dell`omicidio, è stato sottoposto l`ex vicepresidente del Consiglio regionale. Sono stati loro che hanno indicato il nome di Salvatore Ritorto come il killer che, accompagnato da Domenico Audino, ha scaricato il caricatore della pistola addosso a Franco Fortugno mentre si trovava assieme ad alcuni amici all’ingresso del seggio elettorale allestito in occasione delle primarie.
Ritorto e Audino, gli esecutori di una sentenza di morte emessa da Giuseppe Marcianò. Questo dice la Cassazione che mette la parola fine sul processo ai tre imputati condannati all`ergastolo. Ma non sull`intera vicenda dell`omicidio Fortugno.

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